Domani, venerdì 18 febbraio, gli studenti tornano nelle piazze italiane a manifestare contro l’alternanza scuola lavoro. Massima sicurezza, dunque, ma anche attivazione di “ogni possibile canale di preventivo dialogo con i promotori o gli organizzatori delle iniziative, valutando anche l’opportunità di un coinvolgimento dei dirigenti scolastici, ha detto lo scorso 16 febbraio il capo di Gabinetto del ministro dell’Interno, Bruno Frattasi, in una circolare indirizzata ai prefetti in vista della manifestazione nazionale indetta a Roma dal Fronte della Gioventù comunista in segno di solidarietà alle tragedie di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci, 18 e 16 anni.
Nel documento vengono esortati i questori in quanto l’attività di interlocuzione con promotori e organizzatori potrà costituire un efficace sistema “per scongiurare possibili strumentalizzazioni delle istanze studentesche e per isolare le frange più radicalizzare della protesta”.
Intanto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, dice all’Adnkrons di non avere “grande preoccupazione per le manifestazioni di venerdì e ritengo che i giovani debbano esprimere le loro idee”
“Ho fatto fare ai miei uffici una circolare proprio perché ci sia una maggiore attenzione al dialogo con i ragazzi e con gli organizzatori mettendo soprattutto l’accento sulla necessità di garantire un equilibrato svolgimento delle manifestazioni“, aggiunge Lamorgese.
Sull’alternanza scuola lavoro: “I giovani hanno assistito purtroppo in questo periodo a due eventi tragici che hanno comportato la morte di due ragazzi. Ritengo che da parte loro ci sia l’esigenza di manifestare perché fatti così non si verifichino più. E’ un’idea che stiamo perseguendo anche noi come governo. Il ministro dell’Istruzione è molto attento su questo e metterà tutta la sua attenzione su un intervento che possa garantire i ragazzi nell’espletamento di queste attività“.