Stop ai cellulari a scuola anche durante la ricreazione: il ministro Valditara lancia l’appello

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha ribadito la sua posizione fermamente contraria all’uso dei cellulari a scuola, arrivando a proporre il divieto anche durante la ricreazione. Il tema, discusso il 19 novembre durante il Salone dello Studente di Roma, è stato al centro di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, dove il ministro ha sottolineato come l’utilizzo precoce e intensivo degli smartphone possa avere effetti negativi sulla performance scolastica, lo sviluppo psico-emotivo e la dipendenza.

Non solo in classe, ma anche durante l’intervallo è necessario evitare l’uso dei cellulari”, ha dichiarato Valditara, ribadendo che il recupero della socialità tra gli studenti è fondamentale per la loro crescita. “Gli studi sono concordi: l’uso degli smartphone riduce i rendimenti scolastici, compromette lo sviluppo e crea dipendenza. Un genitore che proibisce l’uso del cellulare è un atto di amore”, ha aggiunto il ministro, mettendo in evidenza i rischi legati alla navigazione online.

Il nuovo divieto di cellulari: modifiche e reazioni nelle scuole

La circolare ministeriale, emessa lo scorso giugno ed entrata in vigore dal 1° settembre 2025, vieta l’uso degli smartphone durante l’orario scolastico, ma lascia alle singole scuole la possibilità di adattare le proprie regole. Questo ha spinto diversi istituti a rivedere i propri regolamenti, con alcune scuole che, già in linea con le indicazioni ministeriali, hanno esteso il divieto anche alla ricreazione.

Ma come si stanno organizzando le scuole italiane di fronte a questo nuovo provvedimento? Intervistando diversi dirigenti scolastici, è emerso un quadro variegato: in alcuni istituti, i cellulari devono essere depositati in armadietti, mentre in altri sono ancora ammessi durante l’intervallo. La questione della custodia è diventata un tema caldo, con le scuole chiamate a stabilire regole precise su come gestire i dispositivi, ma anche su come sanzionare eventuali infrazioni.

La gestione dei cellulari: i rischi e le responsabilità legali

Un tema particolarmente delicato riguarda la custodia dei cellulari, qualora gli studenti siano obbligati a lasciarli in armadietti o contenitori appositi. Cosa succede in caso di smarrimento o danno? L’avvocato Dino Caudullo, esperto in diritto scolastico, ha spiegato che le scuole devono garantire la sicurezza dei beni personali degli studenti, ma che questo comporta anche alcune responsabilità legali. Le scuole devono essere preparate a gestire situazioni delicate, tenendo conto degli obblighi di custodia previsti dalla legge.

Educazione digitale e necessità di un cambiamento culturale

Se il divieto di cellulari nelle scuole può sembrare una misura punitiva, l’intento del ministro è quello di promuovere un cambiamento culturale, puntando a un modello educativo che riduca la dipendenza dalla tecnologia e favorisce la socializzazione tra gli studenti. Secondo Valditara, l’educazione deve andare oltre il mero utilizzo di dispositivi tecnologici, riscoprendo l’importanza della comunicazione faccia a faccia e dell’interazione personale.

Anche se il divieto di cellulare è stato recepito con entusiasmo in alcune scuole, non mancano le criticità. Molti studenti e genitori si chiedono quanto questa misura possa effettivamente migliorare l’esperienza scolastica e se non rischi di creare un vuoto digitale difficile da colmare, soprattutto in un contesto dove le tecnologie stanno giocando un ruolo sempre più importante nell’apprendimento.

La posizione sulle nuove normative e l’educazione sessuale

In occasione dell’incontro, Valditara ha anche discusso il tema dell’educazione sessuale a scuola. Sottolineando che la legge consente l’insegnamento di temi come gli organi sessuali, la riproduzione e le malattie sessualmente trasmesse, ha respinto le accuse di voler eliminare questi contenuti dai programmi scolastici. “L’educazione sessuale biologica e affettiva è necessaria, ma non ci sarà indottrinamento sulle teorie di genere”, ha precisato.

Il ministro ha anche accusato di “confusione” chi ha travisato le disposizioni sul consenso informato, dichiarando che la legge non vieta l’insegnamento di contenuti educativi sul corpo umano e sulle sue funzioni. Tuttavia, ha ribadito la volontà di proteggere i bambini da approcci che possano sembrare ideologici.

Cosa prevedono le scuole con il nuovo divieto?

La circolare del ministero ha richiesto a tutte le scuole di aggiornare i propri regolamenti, inserendo il divieto di utilizzo dei cellulari anche per attività didattiche, se non previsto da un Piano educativo individualizzato. La gestione del divieto, tuttavia, rimane nell’ambito dell’autonomia delle scuole, che possono decidere come applicarlo in base alle proprie necessità.

In alcuni istituti, i cellulari vengono custoditi in armadietti durante l’intero orario scolastico, mentre in altri casi, i dispositivi sono ammessi solo nei momenti non didattici, come durante la ricreazione. Le scuole sono chiamate a trovare un equilibrio tra il rispetto delle nuove normative e la necessità di adattare il sistema alle esigenze degli studenti.

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