Speciale iscrizioni

 

Piccola guida per famiglie e scuole:

Le scelte da compiere, le informazioni su come fare, i numeri per capire

 

ISCRIZIONI 2004-05 – GUIDA BREVE

SCUOLA DELL’INFANZIA:

– chi si iscrive
– l’anticipo
– scelta dell’orario e dei servizi

SCUOLA PRIMARIA:

– chi si iscrive
– l’anticipo
– tempo lungo
– tempo normale

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO:

– chi si iscrive
– tempo lungo
– tempo normale

SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE:

– chi si iscrive e dove
– L’insegnamento della religione cattolica
– Alunni portatori di handicap

MODULISTICA

I NUMERI PER CAPIRE

 

Le iscrizioni all’anno scolastico 2004-2005 sono aperte. Quello che sembra un facile adempimento comporta comunque, pur nella semplificazione delle procedure, un certo numero di questioni sulle quali avere le idee chiare. Cerchiamo di chiarire qualche dubbio, dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori.


Scuola dell’infanzia: chi si iscrive

Hanno diritto di iscriversi alla scuola dell’infanzia i bambini di età compresa tra i tre e i cinque anni, compiuti o da compiere nel corso del 2004.

Hanno diritto di iscriversi o di rimanere iscritti alla scuola dell’infanzia anche i bambini che compiono sei anni di età tra il 1° settembre e il 31 dicembre 2004.

La legge 53/2003, di riforma del sistema scolastico, ha infatti modificato il limite di età per essere assoggettati all’obbligo scolastico, fissandolo al 31 agosto (sei anni compiuti).

Dopo il 31 agosto i bambini possono essere iscritti anticipatamente alla scuola primaria; nel caso in cui non si avvalgano dell’anticipo restano un altr’anno nella scuola dell’infanzia (se già vi sono iscritti).

Non debbono compiere alcuna operazione di iscrizione i bambini che quest’anno già frequentano la scuola, in quanto vengono iscritti d’ufficio.

In talune scuole dell’infanzia statali si verifica spesso la lista di attesa per eccesso di domande rispetto ai posti disponibili. Chi definisce i criteri di precedenza nell’iscrizione? Il consiglio di istituto.

Non è consentito effettuare l’iscrizione in più scuole.

 

Scuola dell’infanzia: l’anticipo

La circolare ministeriale n. 2 del 13.1.2004 prevede la possibilità di accogliere iscrizioni anche di bambini al di sotto dei tre anni (da compiere entro il 31 dicembre) e che li compiano tra il 1° gennaio e il 28 febbraio 2005.

L’accoglimento delle domande non è però automatico e può anche essere rifiutato.

L’anticipo infatti è possibile a condizione che:

– non vi siano bambini in età regolare in lista di attesa;

– vi sia disponibilità di posti nella scuola interessata;

– vi sia l’assenso del Comune nel quale è ubicata la scuola, nel caso in cui lo stesso sia tenuto a fornire nuovi e appositi servizi aggiuntivi: trasporti, mense, attrezzature, ecc.

Per consentire la verifica di queste condizioni e l’eventuale intesa con i Comuni, le iscrizioni per gli anticipi nella scuola dell’infanzia si effettuano dopo il 31 gennaio 2004 ed entro il 15 febbraio 2004.

L’iscrizione viene accolta con riserva, dovendo la scuola verificare successivamente la possibilità d accoglienza delle domande. Si pensi, ad esempio, ad una disponibilità di 10 posti nella scuola in presenza di 20 domande di anticipo. La scuola dovrà definire criteri di ammissione.



Scuola dell’infanzia: scelta dell’orario e dei servizi

Al momento dell’iscrizione le famiglie hanno diritto di indicare l’orario di servizio preferito che può andare dal solo turno antimeridiano (25 ore settimanali) fino a quasi 50 ore.

La maggior parte delle scuole dell’infanzia funzionano attualmente per otto ore al giorno su cinque giorni alla settimana (40 ore complessive).

Il tempo scuola è comprensivo della mensa.

Gli insegnanti – di norma due per sezione – assicurano l’assistenza dei bambini alla mensa della scuola.

Le famiglie pagano per la mensa un contributo mensile (impropriamente chiamato retta) che in molti casi viene differenziato in base al reddito familiare.

La mensa è normalmente gestita dai Comuni. Nelle grandi città i Comuni preferiscono assegnare uno specifico finanziamento alle scuole che procedono all’appalto del servizio di mensa.

In diverse località i Comuni mettono a disposizione delle famiglie, direttamente o mediante convenzioni con servizi privati, un servizio di trasporto dei bambini.

Anche per il trasporto, come per la mensa, a carico delle famiglie è dovuto un contributo la cui entità varia da luogo a luogo.

 

Scuola primaria: chi si iscrive

Hanno l’obbligo di iscriversi alla prima classe della scuola primaria i bambini che abbiano compiuto o compiano sei anni di età tra il 1° settembre 2003 e il 31 agosto 2004.

A dir la verità i bambini che hanno compiuto sei anni tra il 1° settembre e il 31 dicembre 2003 sono normalmente già iscritti nella prima classe di quest’anno, in quanto l’anno scorso sono stati iscritti come obbligati secondo la precedente normativa.

I bambini che compiranno sei anni di età tra il 1° settembre 2004 e il 31 dicembre 2004 non sono obbligati ad iscriversi in prima, come invece succedeva negli anni scorsi.

Non debbono compiere alcuna operazione di iscrizione alle classi successive alla prima i bambini che quest’anno già frequentano la scuola, in quanto vengono iscritti d’ufficio.

La conferma d’ufficio vale ovviamente per tutti gli attuali frequentanti, compresi i bambini iscritti in anticipo nell’anno scolastico 2003-2004.

Le famiglie possono iscrivere i figli nella scuola di proprio gradimento, indipendentemente da vincoli territoriali.

Le domande possono però non essere accolte in caso di non disponibilità di posti. In tal caso la precedenza nell’accettazione delle domande viene definita in base a criteri definiti dai singoli consigli di istituto. A volte tra i criteri di precedenza vi può essere quello della territorialità.

Non è consentito effettuare l’iscrizione in più scuole.

 

Scuola primaria: l’anticipo

I bambini che compiono sei anni di età dopo il 31 agosto 2004 ed entro il 28 febbraio 2005 possono chiedere l’iscrizione alla classe prima della scuola primaria.

La possibilità di iscrizione anticipata è facoltativa per le famiglie. Le scuole hanno però l’obbligo di accoglierle senza condizione alcuna.

L’anticipo di iscrizione alla scuola primaria, a differenza di quanto previsto per la scuola dell’infanzia, costituisce un obbligo per le scuole che, pertanto, non possono esimersi dall’accettarlo.

 

Scuola primaria: tempo lungo e servizi

Al momento delle iscrizioni le famiglie possono chiedere un servizio complessivo della durata fino a 40 ore settimanali, mensa compresa.

Nella quantità il servizio equivale a quello attualmente chiamato a tempo pieno, ma vi sono alcune differenze da considerare che potrebbero anche vanificare la richiesta.

L’attuale tempo pieno, infatti, per poter essere costituito, doveva disporre dei locali e dei servizi di mensa. Nel caso in cui la richiesta venga fatta quest’anno in una scuola già organizzata a tempo pieno, non vi dovrebbero essere problemi (se non legati alla capienza dei posti nella scuola), mentre negli altri casi occorre verificare se la scuola dispone di servizio di mensa (normalmente a carico dei Comuni).

Con l’iscrizione la famiglia fa una richiesta sulla durata del servizio. Altra cosa è invece il modello didattico e organizzativo che verrà attivato nel corso delle 40 ore settimanali.

Nel tempo pieno attuale vi sono due insegnanti per classe (più gli eventuali specialisti esterni di inglese e di religione cattolica). Dal decreto in corso di definizione si prevede che tale organico sia confermato anche per il prossimo anno scolastico.

Il modello dipenderà sia dalle disposizioni normative contenute nel decreto legislativo in corso di emanazione sia dalle modalità organizzative e didattiche deliberate da ogni singola scuola.

Le famiglie saranno chiamate solo successivamente ad esprimere un’opzione sulle proposte di attività e di insegnamenti aggiuntivi a quelli ordinari che la scuola ha l’obbligo di offrire e organizzare.

La mensa è normalmente gestita dai Comuni. Nelle grandi città i Comuni preferiscono assegnare uno specifico finanziamento alle scuole che procedono all’appalto del servizio di mensa.

In diverse località i Comuni mettono a disposizione delle famiglie, direttamente o mediante convenzioni con servizi privati, un servizio di trasporto degli alunni.

Anche per il trasporto, come per la mensa, a carico delle famiglie è dovuto un contributo la cui entità varia da luogo a luogo.

 

Scuola primaria: tempo normale e servizi

Al momento dell’iscrizione le famiglie possono optare per un orario non lungo.

In base alle imminenti disposizioni (se il decreto legislativo concluderà a breve il proprio iter), infatti, l’orario obbligatorio per tutti gli alunni è pari a 27 ore settimanali a cui può essere aggiunto un ulteriore orario facoltativo pari mediamente ad altre tre settimanali.

La famiglia può anche chiedere che il figlio fruisca della mensa (se il servizio è in funzione nella scuola).

Nelle ore facoltative verranno svolti, da parte dei docenti della scuola, insegnamenti aggiuntivi ed altre attività didattiche che la scuola presenterà prima dell’inizio dell’anno scolastico come offerta formativa alle famiglie, le quali saranno chiamate ad esercitare eventualmente l’opzione.

Con ogni probabilità sarà quella anche la sede per confermare definitivamente l’eventuale scelta del servizio di mensa che, in caso di scelta delle attività opzionali, potrebbe comportare l’eventuale esigenza di rientri pomeridiani a scuola con conseguente attivazione del servizio di mensa.

La mensa è normalmente gestita dai Comuni. Nelle grandi città i Comuni preferiscono assegnare uno specifico finanziamento alle scuole che procedono all’appalto del servizio di mensa.

In diverse località i Comuni mettono a disposizione delle famiglie, direttamente o mediante convenzioni con servizi privati, un servizio di trasporto degli alunni.

Anche per il trasporto, come per la mensa, è dovuto un contributo la cui entità varia da luogo a luogo.

Scuola secondaria di I grado: chi si iscrive

Si iscrivono alla prima classe della scuola secondaria di I grado (ex-scuola media) gli alunni che attualmente frequentano l’ultimo anno della scuola primaria (ex-elementare).

Se la scuola primaria attualmente frequentata fa parte di un istituto comprensivo, non è dovuta l’iscrizione che avviene d’ufficio nella scuola secondaria di I grado facente parte dell’istituto medesimo, fatta salva la possibilità delle famiglie di scegliere altra scuola all’esterno dell’istituto comprensivo frequentato.

Le famiglie che iscrivono i propri figli ad una scuola secondaria di I grado devono presentare la domanda (indirizzata alla scuola prescelta) alla scuola attualmente frequentata che provvederà ad inoltrarla all’istituto scelto.

 

Scuola secondaria di I grado: tempo lungo

Al momento delle iscrizioni le famiglie possono chiedere un servizio complessivo della durata fino a 40 ore settimanali, mensa compresa.

Nella quantità il servizio equivale a quello attualmente chiamato a tempo prolungato, ma il modello organizzativo e didattico può essere diverso.

Con l’iscrizione la famiglia fa una richiesta sulla durata del servizio. Altra cosa è invece il modello che verrà attivato nel corso di tutte le ore settimanali.

Il modello dipenderà sia dalle disposizioni normative contenute nel decreto legislativo in corso di emanazione sia dalle modalità organizzative e didattiche deliberate da ogni singola scuola.

Le famiglie saranno chiamate successivamente ad esprimere un’opzione sulle proposte di attività e di insegnamenti aggiuntivi a quelli ordinari che la scuola ha l’obbligo di offrire e organizzare.

La mensa è normalmente gestita dai Comuni. Nelle grandi città i Comuni preferiscono assegnare uno specifico finanziamento alle scuole che procedono all’appalto del servizio di mensa.

In diverse località i Comuni mettono a disposizione delle famiglie, direttamente o mediante convenzioni con servizi privati, un servizio di trasporto degli alunni.

Anche per il trasporto, come per la mensa, è dovuto un contributo la cui entità varia da luogo a luogo.

 

Scuola secondaria di I grado: tempo normale

Al momento dell’iscrizione le famiglie possono optare per un orario non lungo.

In base alle imminenti disposizioni, infatti, l’orario obbligatorio per tutti gli alunni è pari a 27 ore settimanali a cui può essere aggiunto un ulteriore orario facoltativo pari mediamente ad altre sei ore settimanali.

La famiglia può anche chiedere che il figlio fruisca della mensa (se il servizio è in funzione nella scuola).

Nelle ore facoltative verranno svolti, da parte dei docenti della scuola, insegnamenti aggiuntivi ed altre attività didattiche che la scuola presenterà successivamente come offerta formativa alle famiglie, le quali saranno chiamate ad esercitare eventualmente l’opzione.

Con ogni probabilità sarà quella anche la sede per confermare definitivamente l’eventuale scelta del servizio di mensa che, in caso di scelta delle attività opzionali, potrebbe comportare l’eventuale esigenza di rientri pomeridiani a scuola con conseguente attivazione del servizio di mensa.

La mensa è normalmente gestita dai Comuni. Nelle grandi città i Comuni preferiscono assegnare uno specifico finanziamento alle scuole che procedono all’appalto del servizio di mensa.

In diverse località i Comuni mettono a disposizione delle famiglie, direttamente o mediante convenzioni con servizi privati, un servizio di trasporto degli alunni.

Anche per il trasporto, come per la mensa, è dovuto un contributo la cui entità varia da luogo a luogo.

 

Scuola secondaria superiore: chi si iscrive e dove

Vengono iscritti al primo anno di un istituto di istruzione secondaria superiore (licei nella nuova denominazione prevista dalla legge 53/2003) gli alunni che attualmente frequentano la classe terza di una scuola secondaria di I grado (ex-scuola media).

In occasione dell’iscrizione le famiglie possono richiedere l’iscrizione anche a corsi con eventuali indirizzi particolari o con sperimentazioni. Possono anche optare per l’insegnamento di lingua straniera aggiuntiva a quella obbligatoria.

Per tali opzioni esiste apposito modello di domanda (modello C http://www.tuttoscuola.com/ts_news_133-2.pdf ).

I ragazzi possono eventualmente iscriversi a corsi di istruzione e formazione professionale che le Regioni, secondo un Accordo quadro nazionale con i ministeri del Lavoro e dell’Istruzione, organizzano sul territorio per coloro che non intendono proseguire gli studi all’interno di istituti scolastici.

I ragazzi che hanno già compiuto quindici anni di età possono iscriversi all’apprendistato.

Le domande di iscrizione ad un istituto di istruzione secondaria superiore (indirizzate alla scuola prescelta) devono essere presentate alla scuola attualmente frequentata che provvederà ad inoltrarla all’istituto scelto.

La legge ha disposto che l’iscrizione alla prima classe di un istituto d’istruzione secondaria superiore sia gratuita.

 

L’insegnamento della religione cattolica e le scelte alternative

La scuola pubblica ha l’obbligo di garantire, a chi lo richiede, l’insegnamento della religione cattolica che viene impartito durante l’orario delle lezioni da insegnante appositamente scelto.

Nella scuola secondaria di I grado e superiore tale insegnamento è di un’ora settimanale; nella scuola primaria e nella scuola dell’infanzia è di due ore settimanali.

Nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria tale insegnamento può essere impartito da docenti della classe.

La richiesta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica si effettua tramite modulo di domanda appositamente predisposto (mod. D http://www.tuttoscuola.com/ts_news_133-3.pdf).

Le famiglie possono anche chiedere di non avvalersi di tale insegnamento. In questo caso la scuola consente di scegliere tra varie possibilità, compilando apposito modulo (mod. E http://www.tuttoscuola.com/ts_news_133-4.pdf):

– attività didattiche e formative (affidate ai docenti della scuola),
– attività di studio/ricerca individuale con assistenza di personale docente
– attività di studio/ricerca senza assistenza di personale docente
– uscita dalla scuola.

 

Alunni portatori di handicap

In sede di iscrizione le famiglie degli alunni disabili, qualora intendano fruire degli interventi di sostegno per l’integrazione scolastica, debbono produrre l’apposita certificazione rilasciata dall’Asl che attesta l’handicap.

In base alla diagnosi funzionale contenuta nella certificazione, dalla quale la scuola desume la gravità dell’handicap e raccoglie le indicazioni mediche per l’inserimento, la scuola provvede alla richiesta di autorizzazione agli organi superiori per potere disporre, nel caso ne sia privo, di personale di sostegno.

In base alla gravità dell’handicap di altri alunni iscritti si può determinare in talune scuole una situazione di non disponibilità di posti che opera normalmente nei confronti di alunni che vengono da territori esterni.

È consigliabile che le famiglie procedano a garantirsi per tempo l’accesso ai posti.

 

MODULISTICA PER ISCRIZIONI

Modello tipo di domanda

Modulo per avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica (mod. D http://www.tuttoscuola.com/ts_news_133-3.pdf)

Modulo integrativo per le scelte alternative all’insegnamento della religione (mod. E http://www.tuttoscuola.com/ts_news_133-4.pdf )

Modulo di scelta delle opportunità formative nella secondaria superiore (mod. C http://www.tuttoscuola.com/ts_news_133-2.pdf )

 

 

ISCRIZIONI – I NUMERI PER CAPIRE

– Più di due milioni di famiglie iscrivono i figli a scuola
– Chi si iscrive, dalla scuola dell’infanzia alle superiori
– Gli anticipi di iscrizione
– Tempo pieno e tempo prolungato
– Orario obbligatorio e orario facoltativo
– Iscrizioni alla secondaria: una scelta che vale per la vita
– Scelta delle superiori: attenti agli indirizzi fuori ordinamento
– L’ora di religione: in Toscana il record di chi non si avvale
– La scelta della lingua straniera

 

ISCRIZIONI – UN APPUNTAMENTO IMPORTANTE


Più di due milioni di famiglie iscrivono i figli a scuola

Sono poco meno di due milioni e trecentomila le famiglie italiane impegnate in questi giorni nell’iscrizione dei figli ad una scuola statale o paritaria.

Per le iscrizioni a scuole statali c’è tempo fino al 31 gennaio (lo dispone la circolare ministeriale n. 2 del 13.1.2004), mentre per l’iscrizione alle paritarie il termine può variare da scuola a scuola, anche se c’è una tendenza a conformarsi alla scadenza generale.

Quest’anno l’uscita della consueta circolare ministeriale si è fatta attendere più del previsto, anche perché il Miur ha voluto sentire preventivamente l’Associazione dei Comuni per concordare le modalità di iscrizione anticipata alla scuola dell’infanzia statale.

Chi è chiamato alla scelta di iscrizione? L’iscrizione viene fatta solamente per le prime classi di ogni ordine di scuola, mentre gli alunni delle classi intermedie sono confermati d’ufficio, con l’eccezione di quelli che intendono cambiare sede rispetto a quella attualmente frequentata.

Presso le segreterie delle scuole vi sono appositi moduli per l’iscrizione, che viene normalmente fatta da uno dei genitori del ragazzo.

 

Chi si iscrive, dalla scuola dell’infanzia alle superiori

Dei 2,3 milioni di alunni che si iscriveranno per il prossimo anno scolastico, due milioni di alunni andranno in scuole statali. Alle scuole dell’infanzia sono attesi circa 540 mila bambini di cui il 60% (cioè 320-330 mila) per scuole statali. A questi potrebbero aggiungersi fino ad altri 20 mila bambini “anticipatari”.

Alle prime classi di scuole primarie, statali e paritarie, dovrebbero iscriversi circa 530 mila alunni (490 mila nelle statali). A questi potrebbero aggiungersi altri 40 mila alunni anticipatari.

Alle prime classi di scuola secondaria di I grado (le ex-scuole medie) sono attesi poco meno di 600 mila alunni di cui 570 mila per scuole statali.

Alle prime classi di istituti di istruzione secondaria superiore potrebbero iscriversi circa 650 mila alunni (compresi i ripetenti), di cui 600 mila per istituti statali.

Per gli istituti superiori c’è quest’anno l’incognita dell’effetto di abrogazione temporanea dell’obbligo scolastico in prima superiore: potrebbero “perdersi” 20-30 mila ragazzini prossimi alla licenza media. Le Regioni, d’intesa con i ministeri del Lavoro e dell’Istruzione, propongono corsi triennali di formazione professionale con qualifica finale per convincere quei ragazzi a non lasciare il percorso formativo.

Tra i ragazzi che si iscriveranno nelle prime classi dei diversi cicli, circa 40 mila sono di nazionalità straniera a cui se ne aggiungeranno nel corso del 2004 altrettanti previsti in arrivo in Italia.

 

Gli anticipi di iscrizione

Quest’anno per la prima volta viene applicata regolarmente la norma dell’anticipo prevista dalla legge di riforma che offre la possibilità di richiedere l’ammissione anticipata alla classe prima della scuola primaria e (a certe condizioni) anche alla scuola dell’infanzia.

L’anno scorso, in via straordinaria, furono riaperte le iscrizioni ad aprile per consentire la presentazione delle domande per gli anticipi, ma la possibilità fu ristretta solamente alla prima classe di scuola primaria, mentre per la scuola dell’infanzia tutto venne rinviato.

Nelle classi prime della scuola primaria vennero ammessi in anticipo 26-27 mila bambini; quest’anno ne sono attesi almeno 40 mila su 81 mila potenziali.

Per il 2004-05 il limite di età per l’anticipo alla classe prima della scuola primaria è confermato al 28 febbraio. Per la scuola dell’infanzia la possibilità di ammissione anticipata è consentita ai bambini che compiranno tre anni di età entro il 28 febbraio 2005.

I due tipi di anticipo (quello per la primaria e quello per l’infanzia) hanno in comune solamente la data del 28 febbraio, ma hanno natura completamente diversa.

L’anticipo di iscrizione alla primaria costituisce un diritto cosiddetto potestativo che la scuola ha l’obbligo di accogliere, senza “se” e senza “ma”, mentre l’anticipo per la scuola dell’infanzia è possibile a patto che sussistano le condizioni idonee (posti disponibili, servizi, locali, ecc.) e che vi sia il benestare dei Comuni interessati, qualora gli anticipi determinino oneri finanziari aggiuntivi.

 

Tempo pieno e tempo prolungato

La riforma scolastica prevede la modifica di questi modelli di tempo scuola. La quantità di tempo scuola già prevista in passato, stando ai recenti accordi intervenuti in Conferenza unificata che prevedono correzioni al testo del decreto legislativo sul primo ciclo di istruzione, viene comunque salvata.

Le famiglie potranno dunque richiedere al momento dell’iscrizione alla prima elementare (primaria) un tempo scuola settimanale di 40 ore (mensa compresa) equivalente al tempo pieno attuale.

Se la tendenza fin qui registrata verrà confermata anche quest’anno, potrebbero essere circa 130 mila i nuovi iscritti nelle prime classi di scuola statale a tempo pieno su un totale di 530 mila (anticipi compresi).

La stessa possibilità relativa all’opzione del tempo scuola riguarda anche i ragazzi che si iscrivono alla prima media (secondaria di I grado). Le famiglie potranno richiedere un tempo scuola fino a 40 ore settimanali (con eventuale opzione per la mensa) equivalente al tempo prolungato attuale.

Se la tendenza fin qui registrata verrà confermata anche quest’anno, potrebbero essere circa 150 mila i nuovi iscritti nelle prime classi di scuola statale a tempo prolungato su un totale di 610 mila.

E’ bene precisare che viene garantita la durata del servizio di tempo pieno/prolungato. Il modello organizzativo didattico dipenderà dalle nuove disposizioni, di cui è attesa l’emanazione, e dalle determinazioni di ciascuna scuola nell’ambito dell’autonomia scolastica.

In alternativa alla richiesta di tempo settimanale di 40 ore le famiglie che iscrivono i figli alla scuola primaria o alla scuola secondaria di I grado avranno a disposizione un tempo scuola di 30 ore settimanali.

 

Orario obbligatorio e orario facoltativo

La riforma scolastica prevede un orario di lezione settimanale obbligatorio (27 ore settimanali sia nella scuola primaria sia nella scuola secondaria di I grado) e un orario facoltativo (mediamente tre ore settimanali nella primaria e sei nella secondaria di I grado).

L’orario facoltativo prevede insegnamenti e attività che la scuola obbligatoriamente deve organizzare, ma che le famiglie possono liberamente scegliere senza obbligo alcuno.

Al momento delle iscrizioni le famiglie decideranno, dunque, se avvalersi dell’offerta aggiuntiva della scuola, scegliendo eventualmente gli insegnamenti di maggior gradimento.

Per quest’anno, tuttavia, questo diritto di opzione all’interno dell’orario facoltativo è rinviato, perché il relativo decreto legislativo non è ancora stato approvato (l’approvazione definitiva è prevista entro la fine di febbraio).

Potrebbe quindi verificarsi che prima dell’inizio del prossimo anno scolastico le famiglie vengano invitate ad esercitare l’opzione all’interno dell’orario facoltativo. Nel caso in cui la famiglia effettuasse l’opzione zero (cioè nessuna attività/insegnamento in orario facoltativo), il proprio figlio avrebbe l’obbligo di frequenza settimanale solamente di 27 ore.

Orario obbligatorio e orario facoltativo è una questione che non riguarda la scuola dell’infanzia dove le famiglie scelgono, come avveniva prima, o l’orario normale (otto ore al giorno pari a 40 settimanali) oppure l’orario ridotto al solo turno del mattino.

Per gli istituti superiori non vi sono ancora previsioni di nuovi orari di lezione e tutto resta confermato come prima.

 

Iscrizioni alla secondaria: una scelta che vale per la vita

La decisione più impegnativa spetta ai 600 mila studenti di terza media: che fare alle superiori?

La scelta è molto ampia e, come si sa, non vincolata dalle indicazioni di orientamento della scuola media di provenienza.

Il passaggio alla prima superiore era un atto dovuto fino allo scorso anno (dal 1999 l’obbligo scolastico è stato elevato di un anno), ma, a seguito di una mal calcolata previsione normativa contenuta nella legge di riforma, almeno per quest’anno, non vi è obbligo di iscrizione alla prima superiore. Si può essere certi che comunque le iscrizioni ci saranno in quantità elevata.

La maggior parte delle nuove iscrizioni normalmente si orienta verso gli istituti tecnici (ce n’è un’ampia gamma: tecnico commerciale, agrario, aeronautico, nautico, industriale, per geometri, per il turismo); le opzioni per gli istituti professionali, dopo il boom dei primi anni del nuovo obbligo, hanno avuto una flessione, ma restano di alto interesse (la scelta è qui ancora più ampia: professionale per i servizi commerciali, per i servizi pubblicitari, per l’agricoltura e l’ambiente, cinematografia e televisione, industria e artigianato, industria e attività marinare, per i servizi alberghieri e ristorazione, per i servizi commerciali e turistici, per i servizi sociali).

Negli ultimi due anni la sorpresa è venuta dalle nuove iscrizioni al liceo classico che hanno fatto registrare un salto superiore al 12%.

Ma analizziamo come si sono ripartite le scelte l’anno scorso.

 

Scelta delle superiori: attenti agli indirizzi fuori ordinamento

I nuovi iscritti saranno circa 650 mila, distribuiti al 92,3% (600 mila) negli istituti statali e il restante 7,7% (50 mila) in quelli paritari o privati.

Gli istituti tecnici e gli istituti professionali rappresentano ancor oggi la scelta preferita dai ragazzi licenziati dalla scuola media, ma da un paio d’anni a questa parte le ipotesi di regionalizzazione dell’istruzione professionale e degli istituti tecnici, in attuazione della legge costituzionale n. 3/2001 recepita necessariamente dalla legge di riforma, hanno frenato le iscrizioni a questi istituti.

Se verranno confermate le scelte dello scorso anno, su 100 ragazzi di terza media, 9 sceglieranno quest’anno il liceo classico, 20 lo scientifico, 7 gli istituti o le scuole magistrali, 35 gli istituti tecnici, 24 quelli professionali e 4 gli istituti d’arte o i licei artistici.

Infine va ricordato che la circolare per le iscrizioni dell’anno scorso invitava gli istituti (e le famiglie) a non dar corso a indirizzi sperimentali “fuori mercato” o che comunque difficilmente potranno essere compresi nei nuovi ordinamenti previsti dalla legge di riforma.

 

Studenti iscritti alle prime classi per l’a.s. 2003-04

Istituti di istruzione secondaria

Studenti prime classi *

% sul totale

Liceo classico

57.702

9,64%

Liceo scientifico

119.354

19,93%

Istituti magistrali

43.546

7,27%

Istituti tecnici

209.844

35,05%

Istituti professionali

143.489

23,97%

Istituti e licei artistici

24.790

4,14%

Totale

598.725

100,00%

* comprendono nuovi iscritti e ripetenti


L’ora di religione: in Toscana il record di chi non si avvale

Al momento dell’iscrizione alla prima classe gli alunni scelgono se avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica.

Stando ai dati di richiesta di avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica, gli studenti italiani fanno onore al Paese che ospita la sede della Chiesa cattolica: complessivamente il sì ad avvalersi viene sottoscritto dal 93,4% delle famiglie, in quantità decrescenti dalla materna alla secondaria.

Nelle scuole dell’infanzia, statali e paritarie, il sì all’insegnamento della religione cattolica è del 97%; nell’elementare del 96,7%, nella media del 95,3% e nelle superiori dell’86,1%.

Optano per attività alternative all’insegnamento della religione cattolica più al centro-nord che al sud dell’Italia: il 16% degli studenti toscani dice no all’insegnamento della religione, seguiti dai piemontesi, liguri ed emiliano-romagnoli con il 12%. Gli studenti calabresi, lucani, pugliesi e molisani optano invece in massa per le lezioni di religione: meno del 2% vi rinuncia.

Chi insegna questa disciplina? Nella scuola dell’infanzia e nella scuola elementare l’insegnamento della religione è affidata agli insegnanti di classe, i quali possono chiedere di esserne esentati; in tal caso viene chiamato un insegnante specialista di religione esterno.

Nella scuola media e negli istituti superiori l’insegnamento della religione cattolica è affidato invece direttamente ad insegnanti di religione. Dal prossimo anno scolastico vi potrebbe essere la novità che ad insegnare religione cattolica siano docenti di ruolo, assunti a seguito del concorso riservato di cui si attende il bando secondo una legge approvata nei mesi scorsi.

 

La scelta della lingua straniera

L’insegnamento di una lingua straniera ha sempre comportato un diritto di opzione al momento dell’iscrizione alla classe prima della scuola media, mentre nelle altre istituzioni scolastiche l’offerta della seconda lingua è già organizzata dalla scuola.

Da quest’anno, in occasione delle iscrizioni, le cose potrebbero cambiare, per effetto delle modifiche previste dalla riforma Moratti.

Per la scuola primaria, dopo che a decorrere dal 2003-04 è stato generalizzato anche in prima e seconda classe l’insegnamento di una lingua comunitaria (preferibilmente l’inglese), non dovrebbero esserci sorprese: tutti gli alunni che si iscriveranno in prima avranno l’inglese.

Per la scuola secondaria di I grado, dove fino ad oggi era consentita la richiesta dell’insegnamento di una seconda lingua straniera (attualmente il 22% circa di alunni se ne avvale), dal 2004-05 (se il decreto legislativo entrerà in vigore ad ogni effetto), tutti gli alunni iscritti alla prima classe avranno l’insegnamento obbligatorio di un’altra lingua comunitaria, oltre all’inglese.

Negli istituti superiori, dove quasi l’89% degli studenti si avvale dell’insegnamento di una lingua straniera, in molti istituti potrà essere previsto l’ulteriore insegnamento di una seconda lingua straniera (attualmente il 90% dei ragazzi iscritti al primo anno di corso segue obbligatoriamente l’insegnamento di una lingua straniera e un altro 34% vi aggiunge facoltativamente quello di una seconda lingua).