
Sostegno, Valditara: ‘Non togliamo posti di ruolo a nessuno, vogliamo garantire la continuità didattica agli studenti più fragili’

“Penso al problema della continuità didattica per gli studenti con disabilità. Nella Costituzione c’è un articolo fondamentale, il 30, che attribuisce ai genitori il diritto e il dovere di educare i propri figli. Il genitore conserva la possibilità di scegliere il percorso educativo e questa scelta deve essere tenuta in grande considerazione”. Così il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, sul dl 71/2024, decreto recante disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/25 e in materia di università e ricerca nel corso dell’audizione presso la Commissione Cultura della Camera che si è tenuta oggi, 2 luglio.
“Le famiglie non sono i privati – ha spiegato il ministro rispondendo alle domande che gli sono state poste nel corso dell’audizione -, auspico una grande alleanza tra famiglie e scuola, non una contrapposizione. Ci troviamo di fronte a soggetti fragili, a soggetti per cui la continuità didattica diventa fondamentale. La scuola deve valorizzare i talenti di ogni studente, non è fatta per altre finalità, ma per valorizzare i talenti e le opportunità di ogni studente. Deve promuovere la personalità e le abilità degli studenti. Se la continuità didattica è importante per tutti gli studenti, dobbiamo prendere atto che laddove lo studente con disabilità si sia trovato particolarmente bene con un docente di sostegno, la famiglia si è detta soddisfatta e il preside non ha nulla in contrario – qui non si tocca il posto di ruolo, si tratta di docenti precari – si accoglie una richiesta che le associazioni delle persone con disabilità fanno da tempo. La nostra Costituzione deve essere considerata anche laddove tutela i soggetti più fragili. Non si toglie il posto di ruolo a nessuno, si garantisce per la prima volta la continuità didattica a studenti che avrebbero grossi problemi di fronte a un cambiamento continuo del loro riferimento didattico, ossia del docente di sostegno”.
“Se la famiglia e il DS reputano che il docente debba essere confermato, cosa c’è di più meritevole? – continua ancora Valditara – Le università hanno migliorato le loro performance, ma riescono a malapena ad abilitare 30mila docenti sul sostegno ogni anno. Si tratta di soggetti che si sono laureati, che non sono precari in senso proprio, che hanno fatto un percorso universitario. Ma le università non riescono ad abilitare gli 85mila docenti precari che ci sono. Ci sono allora due possibilità: o lasciamo che 85mila ragazzi vengano seguiti da docenti senza specializzazione o facciamo così che ci sia un canale parallelo, alternativo”.
E proprio sul canale alternativo il ministro spiega: “Quello che noi offriamo è un percorso di alta qualità fatto da un ente che ha per finalità la formazione dei docenti, che si va ad aggiungere per colmare quel gap, per far sì che ci siano quelle 85mila specializzazioni sul sostegno che oggi mancano. Insomma, è una misura a favore dei giovani con disabilità e non vedo quale sia il problema. Un vero primo intervento per garantire quella specializzazione chele università non sono in grado di offrire”.
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