Snals: forti dubbi sulla costituzionalità della legge

Correzioni potrebbero essere introdotte nel nuovo contratto

E’ una vergogna che governo e parlamento abbiano dato vita a questa legge ignorando la voce della vera e unica buona scuola, quella che, tra mille difficoltà, ha finora salvaguardato l’istruzione e la formazione nel nostro paese” ha dichiarato il segretario generale dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi .  

L’opposizione al testo proposto non è nata da aspetti categoriali e corporativi, ma ha unito in una protesta dalle dimensioni mai viste prima personale della scuola (docenti, ATA, di ruolo e non di ruolo e dei dirigenti scolastici), studenti, famiglie e lo stesso mondo accademico”.  

 Oltre ai più che noti e condivisi motivi di dissenso, consideriamo particolarmente gravi :

 

 – il conferimento di deleghe al governo su temi che riguardano l’intero universo scolastico. Argomenti di questa rilevanza non possono essere trattati per delega; e ancor più grave è che l’emanazione degli atti venga fatta senza neppure ascoltare il parere dell’organo collegiale della scuola, il CSPI. Si è deciso di  agire unilaterale rifiutando di fatto il confronto. In ogni caso, non era mai successo che provvedimenti contenenti deleghe passassero con il voto di fiducia di un ramo del Parlamento! 

– il mancato avvio del rinnovo contrattuale, del cui blocco la recente sentenza della Corte Costituzionale, ottenuta su ricorsi patrocinati dalla CONFSAL, ha proclamato l’incostituzionalità”.

A questo punto il sindacalista auspica che “il Presidente della Repubblica proceda a un’attenta verifica della legge sotto il profilo della costituzionalità prima di promulgarla con la propria firma”.

Poi conclude: “Di certo, lo SNALS-CONFSAL, oltre ad assumere tutte le possibili iniziative sul piano giudiziario, non verrà meno all’impegno di lotta preso con la scuola militante. La mobilitazione continuerà mettendo a rischio non solo il regolare inizio dell’anno scolastico ma anche il suo intero andamento, fino a quando non verranno corretti i principali motivi di dissenso, correzioni che potranno o essere inserite in un successivo provvedimento legislativo o essere accolte con la sottoscrizione del rinnovo del CCNL”.