Snals-Confsal: Il piano di assunzioni della Buona Scuola non sia scambio politico

Il piano straordinario delle assunzioni è una decisione giusta, dovuta e attesa da anni” e proprio “la stabilizzazione dei precari storici è stata una nostra storica rivendicazione”, ma “non può essere uno scambio di natura politica”. È quanto afferma Marco Paolo Nigi, segretario generale dello Snals-Confsal.

Da un lato, si svuotano le graduatorie ad esaurimento, su cui è evidente il nostro assenso e quello di migliaia di lavoratori; dall’altro, si costringono molte centinaia di migliaia di docenti e Ata ad accettare la totale abolizione degli scatti salariali per anzianità, che vengono sostituiti da aleatori aumenti legati al merito, riservati solo a circa due terzi degli insegnanti”, avverte.

Mentre è assai improbabile – sottolinea Nigi – che le immissioni in ruolo siano sufficienti a eliminare del tutto il fenomeno delle supplenze, resta da chiarire su quali parametri sarà ‘dimensionata’ la rete, quali riflessi avrà per i docenti sulla mobilità, sul loro corretto impiego e sull’ipotetica carriera”.

È ben altra – afferma il segretario generale dello Snals-Confsal – la nostra idea di carriera, che non mortifica nessuno, riconosce l’esperienza e anche quel maggiore impegno per una più solida cultura professionale e per lo svolgimento di funzioni aggiuntive alla scuola, e che si fonda su tre pilastri: anzianità, merito e produttività”.

In generale, per Nigi, “il documento del governo ‘La buona scuola’ non è un programma con misure concrete, ma un piano fatto di principi, denunce e descrizioni di fatti a noi noti da tempo”. “Ed è assurdo che una così radicale rivisitazione del sistema scolastico, come il governo ha l’ambizione di fare, possa essere pensata e tentata – aggiunge – senza un reale e democratico confronto con chi ha il compito e il dovere di rappresentare le istanze di quanti lavorano nella scuola, penalizzati nella considerazione sociale e nel riconoscimento retributivo”.

Non solo. “I numeri sulle coperture finanziarie sono assai scarsi”, rimarca Nigi, sottolineando come “sono, invece, le risorse finanziarie aggiuntive la condizione per rendere credibili le affermazioni del governo, ma anche il necessario presupposto per il rinnovo del contratto per tutto il personale della scuola”.