Sissini e precari: la quadratura del cerchio

Al MIUR si sta affannosamente cercando una soluzione che soddisfi, da una parte, il vasto schieramento trasversale che in Parlamento ha sostenuto le ragioni dei cosiddetti “precari”, come in modo un po’ riduttivo sono chiamati i docenti che hanno conseguito l’abilitazione mediante il concorso a cattedre o i corsi abilitanti riservati, e dall’altra i cosiddetti “sissini”, che più appropriatamente si dovrebbero chiamare “specializzati”, che rivendicano la legittimità del punteggio privilegiato (30 punti) loro assegnato a riconoscimento della valenza professionale degli impegnativi corsi biennali frequentati, e non vogliono essere scavalcati dai “precari”.
Il fatto è che se si attribuissero ai primi, in quanto abilitati, i 24 punti ventilati dagli ordini del giorno parlamentari accettati dal governo, si finirebbe per privilegiare questa categoria, che potrebbe sommare a questi punti gli altri 24 (12 per anno) da molti acquisiti con i due anni di servizio “precario” prestato nel periodo in cui i secondi frequentavano la SSIS senza poter insegnare (il TAR, com’è noto, ha negato la compatibilità tra frequenza della SSIS e incarico di insegnamento).
In questo quadro destinato a lasciare in ogni caso insoddisfatti i soggetti coinvolti, una possibile via d’uscita potrebbe essere l’assegnazione di 6 punti agli abilitati, che aggiunti ai 24 del servizio darebbero un totale di 30 (lo stesso punteggio dei “sissini”). Verrebbe così salvato non la lettera ma lo spirito dell’ordine del giorno, e si eviterebbero ulteriori lacerazioni politiche.
Un ruolo decisivo potrebbe averlo il CNPI, chiamato ad esprimere un parere in materia il prossimo 5 marzo, che potrebbe anche individuare una soluzione diversa. Occorre comunque fare presto, per non bruciare tempo prezioso per le operazioni connesse al puntuale inizio dell’anno scolastico e arrivare nel più breve tempo possibile alla definitiva stabilizzazione delle graduatorie, troppo a lungo sottoposte all’altalena di norme e sentenze contrastanti.