Sissini e precari: convergenze inedite

Venerdì 5 settembre è stato il turno dei sissini (che ora preferiscono autodefinirsi “precari sissini”) a manifestare davanti al Ministero di viale Trastevere. Qualche giorno prima si erano presentati i precari “storici”. Vistosa era la differenza tra i due gruppi: molti capelli grigi e abbigliamento più tradizionale per gli “storici”, aspetto da studenti e vestiti casual per i sissini.
Le ipotesi che circolano in questi giorni sul disegno di legge che dovrebbe porre termine alle incertezze e alle controversie relative ai punteggi delle due categorie nelle graduatorie permanenti hanno spinto gli interessati a muoversi con tutti i mezzi, e a sollecitare prese di posizione, alleanze. Così l’ANP, che ora aggrega anche le “alte professionalità” della scuola, ha ritenuto di scendere in campo a sostegno dei sissini, forse individuandoli come potenziali futuri iscritti, ed ha inviato al ministro Moratti una lettera nella quale manifesta la sua “netta contrarietà” a qualunque ipotesi di riequilibrio dei punteggi (il testo sta in http://www.anp.it/).
I sindacati confederali e lo SNALS, più vicini agli “storici”, sono stati contattati dai sissini, che stanno cercando di convincerli a difendere in qualche modo il loro pesante punteggio, ma per il momento non si sono espressi, data la difficoltà di conciliare interessi e aspettative degli uni e degli altri.
Una presa di posizione nettamente favorevole ai sissini è intanto comparsa sull’”Unità”, finora più sensibile alle ragioni dei precari “storici”: in un articolo del diessino Giunio Luzzatto, convinto sostenitore delle scuole di specializzazione, si mette in guardia la sinistra dal cedere ai “corporativismi”, e la si invita a “scegliere come docenti quelli che meglio si sono preparati ad esserlo”.