Sindacati e movimenti/3. La pelle dei precari

La giornata del 3 ottobre 2009 ha rappresentato in modo emblematico la diversità e la molteplicità delle ricette con le quali sindacati, movimenti, e anche alcune forze politiche propongono di affrontare la questione del precariato scolastico.

Intanto solo due delle cinque organizzazioni sindacali “più rappresentative”, la Flc Cgil e la Gilda degli insegnanti, hanno preso parte alle iniziative del 3 ottobre, partecipando al corteo promosso dal CPS (Coordinamento Precari Scuola), che con una scelta politicamente significativa ha poi preso la direzione di piazza del Popolo, dove si è svolta la manifestazione per la libertà di stampa. Uil scuola e Snals non hanno aderito, mentre la Cisl scuola ha fatto sapere che organizzerà una sua autonoma manifestazione il 31 ottobre 2009.

Un altro corteo di precari, promosso da Cobas, Sdl, RdB e alcuni comitati locali di precari, si è mosso per conto suo, ignorando la manifestazione di piazza del Popolo e puntando direttamente su viale Trastevere, in totale disaccordo con la decisione del CPS di collegare le due iniziative. Esponenti del Pd e dell’Idv erano presenti in piazza del Popolo, mentre i rappresentanti di alcuni partiti della ex sinistra radicale hanno partecipato ad entrambe le manifestazioni.

Tra pochi giorni, il 9 ottobre, ci sarà poi lo sciopero nazionale, con manifestazione davanti al Miur, dell’Unicobas, in disaccordo con tutti gli altri. Il 23 ottobre ad incrociare le braccia saranno Cub, Cobas e SdL, gli stessi che hanno promosso il corteo bis del 3 ottobre. Il 31 ottobre ci sarà, come detto, la manifestazione della Cisl. Uil scuola e Snals per ora preferiscono trattare.

Tutti quanti impegnati insomma, però in forme, tempi e modi assai diversi, a difendere la causa dei precari. Ci riusciranno? Sarebbe la prima volta che la dis-unione fa la forza.