Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Sei idee per la scuola, il ruolo delle biblioteche scolastiche

Pubblichiamo il commento del lettore Adolfo Gente al nostro dossier “Sei idee per rilanciare la Scuola”, incentrato sul ruolo delle biblioteche.

Il dossier è a disposizione di ricercatori ed esperti, di rappresentanti della scuola (associazioni professionali, genitoriali e studentesche, operatori scolastici) e della società (imprenditori, amministratori locali, volontariato, dirigenti pubblici etc), con l’intento di offrire uno stimolo alla riflessione e con l’impegno a diffondere con i mezzi a nostra disposizione i contributi – anche quelli critici, purché propositivi – che la nostra iniziativa intende sollecitare.

Commenti e opinioni possono essere indirizzati a redazione@tuttoscuola.com.

Ne daremo conto, alimentando il dibattito, sul portale tuttoscuola.com, sulla newsletter settimanale TuttoscuolaFOCUS e sul mensile Tuttoscuola. Seguite www.tuttoscuola.com per scaricare il dossier o inviate una mail di richiesta indicando recapiti e professione a tuttoscuola@tuttoscuola.com .

—-

BIBLIOTECHE SCOLASTICHE E BIBLIOTECHE DEGLI ENTI LOCALI

Quando si decide di attivare servizi sociali importanti, per il loro successo sono determinanti e decisive una programmazione razionale e responsabile e una dislocazione sul territorio funzionale alla loro più agevole fruibilità da parte dei potenziali utenti, i quali debbono essere messi nelle condizioni di poterli raggiungere, per esempio, a piedi e/o con i pubblici mezzi di trasporto, quindi con sensibile risparmio economico e con positive ricadute sulla qualità della vita delle singole persone e della comunità nella sua interezza riducendosi l’inquinamento dell’aria e acustico, la perdita di tempo per sempre possibili intasamenti del traffico ecc.

In una parola, l’istituzione e il funzionamento di ogni pubblico servizio deve rispondere ai canonici criteri di efficienza, efficacia, economicità e produttività, al fine di massimizzare il conseguimento dei risultati a parità di spesa, se non, addirittura, con riduzione dei costi, con risparmio.

Cerchiamo di calare le enunciate petizioni teoriche alla realtà, fattuale e concreta, delle biblioteche scolastiche e degli enti locali, pensando anche ai contenuti delle Linee guida per la costruzione di nuovi edifici e spazi didattici coerenti, in via di emanazione.

Quando si progetta un nuovo edificio scolastico o la ristrutturazione di vecchi edifici e strutture abitative e non abbandonate (cosa importantissima per evitare o, quanto meno, per contenere una cementificazione selvaggia e un consumo deleterio del suolo con i concreti disastri provocati dal disordine idrogeologico, con conseguenze spesso mortali per le persone, e non solo), si dovrebbe prevedere un padiglione, un settore, uno spazio non insignificante per collocarvi una biblioteca, che dovrà essere, a un tempo. scolastica e pubblica.

Per perseguire uno scopo siffatto, la biblioteca dovrà essere collocata in posizione strategica, onde poter essere aperta e frequentata da tutti i cittadini attraverso accessi esterni, autonomi rispetto a quello del personale scolastico e dei frequentanti quella istituzione. Docenti ed alunni potranno, invece, accedere nei locali biblioteca direttamente dalla scuola, cioè con accesso interno.

Un tale accorgimento è necessario per evitare che estranei, frequentanti la biblioteca, possano avere libero e incontrollato accesso nel locali scolastici (aule, laboratori, uffici ecc.), con le prevedibili, non positive conseguenze.

Dal punto di vista strutturale, quindi, avremmo un primo beneficio: gli edifici scolastici non resterebbero chiusi e inutilizzati per la maggior parte del giorno e per tutto l’anno, mentre altri lamentano carenza di locali.

Altri benefici e risparmi, con inevitabile aumento della produttività, si hanno rispetto alle dotazioni librarie e alle attrezzature, ormai non più semplicemente utili, ma indispensabili per una biblioteca, modernamente intesa, e per le attività didattiche nella prospettiva di una digitalizzazione e una informatizzazione sempre più ampie e diffuse.

Se la biblioteca è al servizio, contemporaneamente, della scuola e del territorio, si possono evitare sovrapposizioni e contenere sperperi.

Ci spieghiamo: invece di acquistare due copie dello stesso volume, si possono acquisire, a parità di spesa, due opere diverse, arricchendo e qualificando la dotazione libraria a disposizione dei potenziali utenti; il prestito avverrebbe nell’arco dell’intera giornata ed eventuali strumenti tecnologici potrebbero essere di più facile ed esteso utilizzo, perché gestiti da un’unica cabina di regia e non da due direzioni che si ignorano fra loro, quando non si mettono addirittura in concorrenza.

In tal modo, a nostro avviso, aumenterebbe l’agibilità funzionale, si dilaterebbe l’orario di apertura, si accrescerebbe la dotazione libraria e di attrezzature, spesso carenti, e ne avrebbe ricadute positive la qualità del servizio. Per non parlare della produttività economica e non solo.

In conclusione una testimonianza su una diretta esperienza.

Gli insegnanti e i lettori meno giovani ricordano l’attività dei Centri di Lettura, funzionanti fino agli inizi degli anni ’70, quando la competenza sulle biblioteche passò dal Ministero della P.I. alle neo istituite Regioni a statuto ordinario, con un caotico periodo di transizione.

Fino ad allora, soprattutto nei piccoli comuni, il Ministero della P.I. apriva presso gli edifici di Scuola Elementare – affidando l’incarico per il funzionamento a un maestro di ruolo disponibile o a un supplente (e il servizio gli veniva valutato come attività d’insegnamento) – i Centri di Lettura, che effettuavano servizio di prestito a casa o di lettura in sede, in orario pomeridiano/serale. Posso garantire, avendone fruito personalmente, che la dotazione libraria era abbondante e aggiornata, il Ministero, cioè, non forniva fondi di magazzino, ma opere anche di recente pubblicazione da parte di grandi Case Editrici. Naturalmente l’esperienza pur fra numerosi limiti e difetti, è nel complesso positiva, un modello da seguire sia pure con gli opportuni e necessari aggiustamenti.

Adolfo Gente

Forgot Password