Secondo ciclo/1. Sperimentare si può

"Tuttoscuola" aveva a suo tempo manifestato le sue riserve sulla decisione di alcune Regioni di bloccare la sperimentazione dei nuovi licei previsti dalla riforma Moratti. A nostro parere, ferma restando la competenza delle Regioni e degli Enti locali in materia di programmazione dell’offerta formativa sul territorio, le singole scuole avevano (hanno) il diritto di sperimentare, sempre nei limiti previsti dalle norme vigenti. A nostro avviso, per esempio, un istituto tecnico commerciale potrebbe sperimentare il liceo economico, ma non il liceo scientifico o quello delle scienze umane, perché questo altererebbe la struttura dell’offerta formativa.
Ora il governo ha sostanzialmente accolto l’invito della settima Commissione del Senato, contenuto nel parere formulato il 28 settembre 2005, a "considerare l’opportunità di avviare una sperimentazione nazionale dei nuovi percorsi formativi ai sensi dell’articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica n. 275 del 1999 a partire dall’anno scolastico 2006-2007 nel rispetto dell’autonomia delle singole scuole".
E’ stata tuttavia adottata una soluzione di compromesso, perché la sperimentazione, si dice nel comunicato stampa ufficiale (www.istruzione.it), "sarà promossa e avviata dal MIUR una volta completati gli adempimenti normativi di competenza dello stesso MIUR", il che rende praticamente impossibile che essa possa partire su input ministeriale dal settembre 2006. In questo modo il Ministro mostra di voler mantenere l’impegno a non promuovere una sperimentazione nazionale. Ma il comunicato specifica anche che le scuole possono comunque avvalersi della autonomia di cui dispongono: insomma, par di capire, le scuole (non solo i licei generalisti, per i quali cambia poco) che si sentono pronte potrebbero partire anche dal settembre 2006. Basta che non alterino la programmazione territoriale dell’offerta formativa, che è di competenza delle Regioni.