Secondo ciclo: protestano i docenti di materie economiche

L’AEEE-Italia (Associazione Europea per l’Educazione Economica), la più importante associazione di insegnanti di economia in Italia, è fortemente critica sulla riforma del secondo ciclo. In un suo comunicato, l’associazione giudica “fortemente ambiguo” lo schema di decreto legislativo relativamente al Liceo economico, che “dà la netta impressione di voler tranquillizzare le famiglie, limitandosi a cambiare il nome agli attuali istituti tecnici, nell’attesa che sia configurato il sistema dell’istruzione e della formazione professionale”. Occorrerebbe invece un moderno liceo economico con poche materie caratterizzanti, che permetta agli studenti di “orientarsi nella complessità della società moderna, partendo dal concetto chiave di organizzazione”, e li prepari agli studi successivi. Un liceo quindi non terminale, come invece sono, secondo l’AEEE, i tre subindirizzi previsti nell’indirizzo aziendale contenuto nella bozza di decreto legislativo. Un secondo rilievo critico viene mosso dall’AEEE al testo ministeriale: l’esclusione dal biennio iniziale degli altri licei dell’insegnamento di Diritto e Economia, in controtendenza con quanto avviene in Europa. “Si tratta di una scelta del tutto incomprensibile, dato che queste materie costituiscono una componente culturale essenziale per la formazione degli adolescenti italiani ed europei”. Informazioni più ampie sulla posizione dell’AEEE possono essere attinte dal sito dell’associazione www.aeeeitalia.it