
Se la consultazione diventasse un metodo
La prima volta di una consultazione popolare per una possibile riforma: la consultazione on line che il Miur si prepara a varare tra tre settimane per tastare il polso della gente sul valore legale della laurea potrebbe costituire un prototipo interessante da utilizzare. Una svolta nei rapporti tra Stato e cittadini.
Rimanendo nel campo dell’istruzione e guardando al recente passato, sarebbe stato interessante raccogliere preventivamente le opinioni della gente (e non solo degli addetti ai lavori), ad esempio, sull’innalzamento dell’obbligo di istruzione, sull’apprendistato come forma di assolvimento dell’obbligo, oppure sul ritorno del maestro unico.
Guardando al futuro che attende la scuola, c’è almeno un problema di possibile riforma strutturale del sistema che potrebbe essere affrontato con le stesse modalità on line del valore legale della laurea. Ci riferiamo alla riduzione di un anno del percorso scolastico, per il quale il sottosegretario Marco Rossi Doria in modo ufficioso ha posto un interrogativo interessante poco dopo il suo insediamento al ministero.
Sulla questione si è aperto un minidibattito tra gli addetti ai lavori, ma, certamente, sarebbe interessante un più vasto coinvolgimento dei cittadini per conoscere valutazioni e proposte.
Il metodo consultivo potrebbe funzionare come partecipazione e condivisione sulle grandi scelte di politica scolastica. Rinforzerebbe le decisioni che il governo di turno si accinge ad assumere.
Uno strumento da maneggiare con cautela e con saggezza.
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