Se il sindacato tifa per il rifiuto del posto

A conclusione della Fase B più del 97% dei docenti che avevano ricevuto la proposta di assunzione ha accettato.

Resta sospesa, per il momento, la questione della sede effettiva, per la quale si dovrà verificare quanto abbia funzionato la ciambella di salvataggio per i supplenti prevista dal comma 99 della legge 107/15.

Durante questi dieci giorni di attuazione della fase B, mentre di giorno in giorno si assisteva ad una specie di ‘tutto il ruolo minuto per minuto’ con i sì alla proposta di assunzione che progressivamente emergevano dai comunicati del Miur, abbiamo assistito ad uno strano comportamento di taluni sindacati della scuola.

Mentre il ministero tifava, comprensibilmente, per raggiungere l’obiettivo ‘politico’ del maggior numero di adesioni al piano, c’era invece chi evidenziava con ironia il lento procedere dei sì, come se l’obiettivo sperato fosse l’insuccesso dell’assunzione.

Da sindacati che, per mestiere, puntano sempre al raggiungimento massimo dei livelli di occupazione ti saresti aspettato il tifo per il successo della fase, una volta tanto d’accordo con il ministero. Invece…

Invece c’è stata quasi una compiacenza nel rilevare bassi numeri di adesione, anche solo se iniziale, alla proposta di assunzione, lasciando intendere che per quei sindacati l’aspettativa (il vero obiettivo politico) era la sconfitta del Ministero e del Governo, anziché il massimo di adesione al posto fisso di lavoro nella scuola. Un caso di eterogenesi dei fini?