Scuole occupate, weekend di tensione: aggressioni e incidenti al Da Vinci di Genova e all’Albertelli di Roma

Non si ferma l’ondata di occupazioni nelle scuole superiori italiane, ma il fine settimana appena trascorso ha segnato un punto di grave allarme per la sicurezza e per la qualità del confronto democratico. Tra sabato 25 e domenica 26 ottobre, due episodi distinti – a Genova e a Roma – hanno trasformato la protesta studentesca in un terreno di rischio e violenza.

Aggressione al liceo Da Vinci di Genova

Nella notte tra sabato e domenica, un gruppo di individui armati di spranghe ha fatto irruzione nel liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Genova, occupato pacificamente da alcuni giorni dagli studenti. Secondo le prime ricostruzioni, i vandali – alcuni dei quali minorenni – avrebbero gridato “viva il duce” mentre devastavano aule, spaccavano vetri e imbrattavano muri con scritte inneggianti al fascismo e simboli nazisti.

Sul posto è intervenuta la polizia scientifica, tornata nella mattinata di domenica per raccogliere impronte e tracce. Non è ancora stato aperto un fascicolo, ma tra i reati ipotizzati vi sarebbero danneggiamento aggravato e apologia del fascismo e del nazismo.
Secondo quanto riportato dall’Ansa, gli autori dell’attacco apparterrebbero a gruppi giovanili di tipo “maranza”, bande di minorenni note per comportamenti violenti e in alcuni casi legate ad ambienti dell’estrema destra.

Roma, studentessa ferita durante l’occupazione

Sempre nella giornata di domenica, un grave incidente ha scosso il liceo classico Pilo Albertelli di Roma, anch’esso occupato da alcuni giorni. Una studentessa è precipitata in un sottoscala nel cortile interno dell’istituto, un’area interdetta e chiusa da grate con lucchetto. Il rapido intervento dei vigili del fuoco ha permesso di recuperarla: la ragazza è stata trasportata in ospedale in ambulanza. “Ancora una volta l’occupazione di un istituto scolastico ha rischiato di trasformarsi in tragedia”, ha dichiarato Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma, all’Ansa.

La dirigente scolastica, Rosa Palmiero, ha assicurato che l’area è stata messa in sicurezza e ha rivolto un appello ai genitori: “Necessito che i genitori esercitino la responsabilità genitoriale richiamando gli studenti minori, impedendo loro di perseverare nell’occupazione. Chiedo inoltre ai genitori dei maggiorenni di esercitare la loro responsabilità morale richiamando l’attenzione sulla pericolosità degli avvenimenti accaduti”. La preside auspica uno sgombero ordinato dell’istituto nelle prossime ore.

Un segnale d’allarme per la scuola

Le occupazioni di questi giorni, nate in molte città come protesta contro la legge di bilancio 2026 e contro gli attacchi a Gaza, si stanno intrecciando con episodi che vanno oltre il dissenso politico. Le violenze di Genova e l’incidente di Roma aprono una riflessione urgente sul confine tra partecipazione giovanile e tutela della sicurezza negli edifici scolastici.

In un momento in cui la scuola è chiamata a essere luogo di confronto civile e di crescita democratica, questi fatti pongono una domanda scomoda ma necessaria: come garantire che la voce degli studenti resti libera e ascoltata, senza trasformarsi – o essere strumentalizzata – in terreno di scontro e rischio?

© RIPRODUZIONE RISERVATA