Scuole in USA, piccolo è bello

Una recente ricerca condotta negli USA (ripresa dall’inserto di Repubblica di lunedì 25 marzo 2002) avrebbe dimostrato che a parità di altre condizioni le scuole di piccole dimensioni riescono ad ottenere risultati educativi nettamente migliori di quelli che si registrano nelle scuole più grandi. I livelli di preparazione degli allievi sono più elevati, gli insegnanti più motivati e i genitori più soddisfatti.
Tuttoscuola ha approfondito la notizia nel sito della McKinsey che pubblica la ricerca (per scaricarla occorre registrarsi all’indirizzo www.mckinseyquarterly.com), ed ha fatto i seguenti riscontri: per scuola “piccola” si intende, per esempio, una scuola secondaria con 600 allievi distribuiti su quattro gradi; la soddisfazione degli insegnanti è legata al fatto di poter seguire gli allievi per più di un anno (cosa che non avviene quasi mai nelle scuole americane più grandi); sarebbe considerato un grande successo il fatto di portare il tasso di conseguimento del titolo finale (graduation) sopra il 70% (si parte da medie attorno al 50%); i costi sono notevolmente più elevati, perchè non si realizzano le economie di scala consentite nelle scuole più grandi, e servono più tutors e insegnanti specializzati.
L’impressione che si ricava dalla ricerca è che per molti aspetti gli americani cerchino di costruire un modello di scuola più vicino a quello dei Paesi europei, come la Francia e l’Italia, che assicurano una maggiore continuità dell’offerta, all’interno di scuole di dimensioni ragionevoli e con un personale docente più stabile.