Tuttoscuola: Non solo statale

Scuole cattoliche: troppe deleghe all’esecutivo

Dagli amici mi guardi Iddio“, sembrava volessero dire, con trasparente allusione al ministro in carica, i rappresentanti dei genitori (Agesc) e delle scuole cattoliche convenuti a Roma la scorsa settimana in occasione della presentazione del libro bianco “Per capirci qualcosa”, dedicato alla politica scolastica fino ad oggi realizzata dal governo Prodi. E non mancavano accenti di vero rimpianto per il laico Berlinguer e per lo spirito della legge n. 62, la legge sulla parità.
Nella conferenza stampa promossa dall’AGESC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche) per presentare il libro bianco non è mancata la protesta per il taglio di 53 milioni disposto dalla legge Finanziaria, che ha colpito soprattutto le scuole primarie paritarie, molte delle quali sono ora a rischio di chiusura. C’è da dire che il precedente governo Berlusconi nella precedente Finanziaria aveva tagliato ancora di più. Ma è stato soprattutto il metodo adottato dal governo per affrontare i problemi della politica scolastica a finire sotto accusa: un metodo definito “coercitivo e blindato, senza se e senza ma“, che ha inserito nella Finanziaria ben 38 atti delegati al Ministro della pubblica istruzione.
In questo modo, protesta l’Agesc, molte norme “sono state modificate senza passaggi parlamentari (…) vanificando in tal modo un fondamentale principio del diritto, quello della gerarchia delle norme. Non è un buon esempio di educazione alla legalità“.

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