
In occasione della tradizionale marcia milanese “Andemm al Domm”, l’arcivescovo di Milano Angelo Scola ha dichiarato che in Italia c’è un “grave limite della libertà di Educazione” per quanto riguarda la situazione delle scuole cattoliche, “un elemento di grande vitalità per il nostro Paese”.
Il cardinale ha denunciato quella che a suo parere è “una ferita gravissima alla società civile, che dobbiamo dire a grandissima voce” parlando dei “pregiudizi” riguardo alle scuole cattoliche.
”Noi non chiediamo alcun favore – ha detto Scola parlando davanti a diverse migliaia di persone, bambini, genitori e insegnanti, che si sono raccolti davanti al sagrato del Duomo di Milano – non chiediamo alcun favore ma domandiamo libertà di educazione per tutti ed è assolutamente un dovere di chi governa favorire questa libertà”.
Perché, ha detto ancora Scola, “un Paese che non garantisce le libertà primarie ha in sé un di meno. Il grave limite di libertà di educazione che c’è nel nostro Paese è uno dei motivi per cui il cambiamento in Italia fa più fatica”.
Scola ha rivendicato il diritto di fare scuola per “ogni soggetto sociale che ha la capacità per farlo e che naturalmente possiede tutte le certificazioni” sottolineando che la scuola cattolica “non è in alternativa alla scuola di Stato: chi lo dice, dice pure fandonie”.
Alle dichiarazioni, piuttosto forti e dirette, del cardinale ha fatto eco l’intervento del governatore della Lombardia, Roberto Formigoni che, anch’egli con toni duri, ha stigmatizzato come “manifestazioni intollerabili di demagogia” alcune posizioni sulla tassazione degli immobili ecclesiastici. “Tassare queste scuole – ha detto Formigoni – significa tagliare la radice della buona educazione della società”.
“Diciamo no a tagli ingiusti e indiscriminati – ha dichiarato il presidente lombardo – le tasse vanno fatte pagare a chi svolge un’attività commerciale, le scuole cattoliche sono investimenti della gente nei confronti dello Stato”.
“Lo Stato rispetti le scuole cattoliche e non le sovrattassi ulteriormente. Le risorse pubbliche ci vengono tagliate da Roma, ma la dote scuola ci sarà per sempre e vi saremo per sempre al fianco”, ha promesso Formigoni alle migliaia di bambini, genitori e insegnanti che gremivano il sagrato del Duomo.
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