Tuttoscuola: Non solo statale

Scuola privata: la formula dei ‘matching funds’

Nel dibattito, rapido e acceso, che ha seguito l’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” dal patriarca di Venezia, cardinale Scola, è intervenuto anche il noto editorialista Sergio Romano, che rispondendo a un lettore della sua rubrica quotidiana (erede della “stanza” di Indro Montanelli) ha avanzato una proposta, forse non nuovissima, ma presentata con il crisma dell’ancoraggio ad esperienze internazionali che l’ambasciatore Romano, grande esperto di politica estera, conosce bene: quella dei “matching funds“. Di che si tratta?
Traduzione d’autore, dello stesso Romano (che la propone peraltro in forma cautamente dubitativa): “concorso paritario con cui lo Stato, dopo aver accertato la serietà dell’iniziativa, fornisce una somma corrispondente a quella investita dai privati“. Insomma, un “contributo” che dimezzerebbe i costi di gestione dei privati.
Romano giustifica la sua proposta con la tesi che “è giusto che una parte dell’educazione venga assicurata dalle scuole private“, che potrebbero affiancare quelle statali come le inglesi “public schools” (che significa non scuole pubbliche, ma “scuole aperte al pubblico“) affiancano le “State schools“, ma che “è opportuno che i gestori delle scuole impegnino il loro denaro e corrano i loro rischi“. Almeno al cinquanta per cento…
La formula di Romano si pone salomonicamente a metà tra i fautori del finanziamento totale delle scuole paritarie (magari col sistema del “buono scuola“) e gli avversari di qualunque finanziamento, che si trincerano dietro il “senza oneri per lo Stato“. Servirà per riaprire il dibattito superando il reciproco arroccamento?
Del resto la parità scolastica non è solo questione di soldi: il nodo centrale è come sostenere la scuola paritaria senza depotenziare quella statale, come stabilire un quadro di riferimento capace di sollecitare la libertà di iniziativa dei singoli soggetti, di associazioni, di enti e di configurare un sistema di responsabilità. Una sana competizione, come sostiene il prof. Antiseri, all’interno del sistema scuola è positiva.

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