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Scuola italiana: migliora in matematica

Sono stati presentati oggi dall’Invalsi, per la prima volta in contemporanea con i risultati internazionali, gli esiti nazionali delle indagini Pirls e Timss 2011, promosse periodicamente dalla IEA (International Association for the Evalutation of Educational Achievement).

Si tratta di cinque diverse rilevazioni, condotte su base campionaria, che hanno riguardato i livelli di apprendimento conseguiti dagli alunni di quarta primaria (in comprensione della lettura, matematica e scienze) e di terza media (matematica e scienze).

La novità più rilevante, in controtendenza rispetto ad altre indagini, come quella della Fondazione Agnelli sulla scuola media, è costituita dal netto miglioramento registrato dagli studenti italiani nella prova di matematica TIMSS proprio in terza media: dal 2007 al 2011 il punteggio medio è passato da 480 a 498 (la media internazionale utilizzata come base di riferimento è 500): meglio di Paesi come la Svezia (484) e la Norvegia (475), anche se ben lontano dal gruppo dei Paesi dell’estremo Oriente che guidano la classifica, dalla Corea del sud (613) al Giappone (570).

Stabile la posizione dell’Italia in comprensione della lettura e in scienze: buona, ma meno che in passato, in IV primaria, a causa di un certo calo della componente femminile, meno buona, ma vicina al benchmark internazionale di 500, in terza media.

Secondo i responsabili dell’Invalsi, il commissario straordinario Sestito e il dirigente dall’area prove Ricci, il miglioramento in matematica (terza media) potrebbe essere posto in relazione con l’inserimento della prova standardizzata di matematica nell’esame di terza media, mentre il calo nella performance delle femmine in comprensione della lettura potrebbe essere almeno in parte spiegato con il minor peso assegnato, nelle prove stesse, ai testi di tipo narrativo rispetto a quelli di tipo espositivo.

Tra le conferme di segno negativo stanno le persistenti forti differenze tra Nord e Sud, che aumentano con il crescere dell’età, con particolare riferimento agli alunni che si collocano nella fascia più bassa delle prestazioni, anche se rispetto al passato si registra qualche piccolo segno di miglioramento.

Da notare, comunque, che a questa tornata delle indagini IEA PIRLS e TIMSS non hanno partecipato Paesi europei importanti come la Francia, la Germania e la Spagna, presenti invece in PISA, l’altra grande indagine comparativa internazionale promossa dall’Ocse con cadenza triennale a partire dal 2000.

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