Scuola e Famiglia: una collaborazione necessaria per il bene di bambini e ragazzi

di Maria Angela Grassi* e Paola Daniela Virgilio*

Negli ultimi anni, la relazione tra scuola e famiglia si è indebolita con conseguenze significative sullo sviluppo dei minori. Emerge sempre più la necessità di una rinnovata alleanza tra queste due istituzioni fondamentali, basata sul superiore interesse dei giovani.

Secondo la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989, i minori sono titolari di diritti fondamentali, come la libertà di pensiero e religiosa, il diritto allo studio e all’identità personale. Questi diritti devono essere rispettati in tutte le formazioni sociali, comprese la scuola e la famiglia, che hanno il compito di accompagnare i minori nel loro percorso di crescita verso l’autonomia.

In virtù di tali considerazioni i Pedagogisti Chiamano a una rinnovata Collaborazione.

La Presidente nazionale di ANPE – Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani, Maria Angela Grassi evidenzia: “La scuola non può essere percepita come un’entità isolata, né può sobbarcarsi da sola il compito educativo. È necessaria una partecipazione attiva e consapevole delle famiglie, affinché si costruisca un vero patto educativo fondato sulla fiducia e sul dialogo. Negli anni Settanta, con la creazione degli Organi Collegiali, si era cercato di creare uno spazio di partecipazione per genitori, insegnanti e studenti. Tuttavia, questa iniziativa spesso si è rivelata inefficace, diventando una “scatola vuota” priva di reale impatto. Oggi la famiglia, spesso concentrata su un affetto protettivo verso i figli, tende a isolarsi dalla scuola, mentre quest’ultima è sovraccaricata di nuove responsabilità e funzioni, che un tempo appartenevano alla sfera genitoriale, di conseguenza è necessario trovare soluzioni e forme di collaborazione nuove ”.

Paola Daniela Virgilio, Vicepresidente nazionale di ANPE – Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani, sottolinea: “È fondamentale che scuola e famiglia superino le differenze e si uniscano in un’alleanza educativa. Solo così possiamo garantire ai nostri ragazzi un percorso di crescita sano e orientato al rispetto dei loro diritti e delle loro inclinazioni personali. È necessario Superare le Difficoltà e Ricostruire il Dialogo ed una relazione efficace. La scuola, deve tornare a essere un punto di riferimento non solo per i ragazzi, ma anche per le famiglie, promuovendo un’educazione condivisa e sostenuta da tutte le parti coinvolte. Questa collaborazione rinnovata potrebbe anche prevenire fenomeni preoccupanti come la dispersione scolastica e la crescente violenza nei confronti dei compagni e degli insegnanti. Solo attraverso un lavoro congiunto, in cui le responsabilità siano condivise e rispettate, sarà possibile tutelare il superiore interesse dei giovani e prepararli adeguatamente alle sfide future”.

Appunto per questo, tra le soluzioni possibili e in analogia a quanto avviene per altre figure professionali quali ad esempio gli psicologi, proponiamo il coinvolgimento dei pedagogisti nelle scuole e a livello territoriale nelle comunità educanti, figure in grado di fornire professionalmente supporto a docenti, alunni e famiglie, in applicazione e in linea con quanto previsto dalla legge n. 55 del 15 aprile 2024, che ne definisce e riconosce ruoli e competenze.

*Vice Presidenti Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani

© RIPRODUZIONE RISERVATA