Scuola dell’infanzia – che cos’è?

La Scuola dell’Infanzia (scuola materna, come si chiamava una volta) è la prima scuola che il bambino incontra nella sua vita. È considerata scuola, anche se non ha le caratteristiche tipiche di un servizio di istruzione.

Ha infatti funzioni prevalentemente educative e, in parte, assistenziali, e nelle attività didattiche esclude impostazioni tipiche di una scuola, come, ad esempio, la scuola primaria, dove si scrive, si legge, si studia.

La Scuola dell’Infanzia è un ambiente educativo di esperienze concrete che valorizza il gioco in tutte le sue forme ed espressioni come occasione di apprendimento. Privilegia l’esperienza concreta, il fare produttivo, il contatto diretto con le cose e gli ambienti anche per orientare e guidare la naturale curiosità dei bambini in percorsi ordinati ed organizzati di esplorazione e ricerca.

Nella scuola dell’infanzia l’ambiente di apprendimento è organizzato dagli insegnanti in modo che ogni bambino si senta riconosciuto, sostenuto e valorizzato.

La Scuola dell’Infanzia fa parte del sistema di istruzione ed è regolata da norme generali definite dal Ministero dell’Istruzione, obbligatorie anche per le scuole paritarie gestite da privati.

La Scuola dell’Infanzia italiana ha origini lontane. Le prime esperienze risalgono all’800, quando veniva identificata nell’asilo con funzione prettamente assistenziale.

Proprio per questa sua lunga storia si è andata strutturando in modo diverso sul territorio in base ai soggetti pubblici o privati che la organizzavano.

Lo Stato è presente sull’intero territorio nazionale da quarant’anni con proprie scuole, dirette da personale statale, in tutte le province

italiane. Anche i Comuni sono presenti – a volte da diversi decenni – in talune realtà o in grandi città, come, ad esempio, Roma e Milano. Vi sono anche scuole dell’infanzia pubbliche a gestione regionale, come quelle

della Regione Sicilia o provinciali, come quelle della provincia di Trento.

La maggioranza dei gestori privati è costituita da enti religiosi e da soggetti laici. Le scuole non statali in possesso dei prescritti requisiti sono riconosciute paritarie (cfr. legge 62/2000).

La scuola dell’infanzia italiana è, dunque, una realtà complessa e articolata, all’interno della quale le famiglie possono scegliere il servizio più conforme alle proprie preferenze e necessità.

Le scuole statali dell’infanzia sono inserite all’interno di istituzioni scolastiche unitamente ad altre scuole primarie (elementari) e, a volte, secondarie di I grado (medie).

L’istituzione scolastica (circolo didattico o istituto comprensivo), al cui interno funzionano scuole dell’infanzia, è diretta da un dirigente scolastico che si avvale di una segreteria con compiti amministrativi e gestionali e di coordinamento delle scuole dipendenti.

La domanda di iscrizione alla scuola statale dell’infanzia va presentata alla segreteria dell’istituzione scolastica entro i termini prescritti (12 febbraio 2011).