
Scuola autonoma, 50% dei docenti svolge altri incarichi senza esonero dall’insegnamento. Ben 9 su 10 ritengono che il compenso non sia congruo. Il report Ancodis

Al termine dell’anno scolastico 2023/24, Ancodis ha pubblicato il suo report annuale basato su un questionario rivolto ai collaboratori dei dirigenti scolastici e alle figure di sistema. Un documento che offre un’analisi dettagliata sulla qualità e la quantità del lavoro svolto da migliaia di docenti che ogni anno accettano incarichi aggiuntivi per il buon funzionamento delle scuole e che mette in luce l’impegno e la dedizione dei collaboratori dei dirigenti scolastici, evidenziando al contempo le criticità relative al riconoscimento economico e alla valorizzazione del loro ruolo fondamentale nell’organizzazione scolastica. Vediamo una sintesi dei dati principali.
Identità Professionale
La maggior parte dei partecipanti (79.1%) è costituita da docenti, con una distribuzione nei vari ordini di scuola che vede il 34.3% operare nella scuola primaria, il 31.3% nella scuola secondaria di primo grado, il 26.9% nella scuola secondaria di secondo grado e il 7.5% nella scuola dell’infanzia. Inoltre, il 47% dei docenti ha oltre 25 anni di servizio, mentre solo il 2.2% ha meno di 5 anni di anzianità.
Stabilità e Conoscenza dell’Istituto
Significativamente, il 73.4% dei docenti è in servizio nella stessa scuola da oltre 9 anni, dimostrando una profonda conoscenza della realtà scolastica locale e spesso fungendo da memoria storica dell’istituzione.
Complessità della Scuola
Il 67.2% dei docenti lavora in un Istituto Comprensivo (IC), mentre il 14.2% in un Istituto di Istruzione Superiore (IISS). La complessità gestionale è evidenziata dal numero di plessi: il 64.9% delle scuole ha tra 2 e 5 plessi e il 20.9% ne ha tra 6 e 8. La popolazione scolastica è variabile, con il 22.5% delle scuole che accoglie tra 700 e 900 alunni.
Incarichi di Collaborazione
La figura del primo collaboratore (ex vicepreside) è prevalente (59%), seguita dal responsabile di plesso distaccato (22.4%) e dal secondo collaboratore (14.9%). Un’ampia esperienza è dimostrata dal fatto che il 62% dei docenti ha più di 5 anni di collaborazione.
Svolgimento dell’Incarico
Il 50% dei docenti svolge l’incarico senza esonero dall’insegnamento, il 22.4% con esonero totale e il 27.6% con esonero parziale. La collaborazione al dirigente scolastico si manifesta principalmente nell’organizzazione quotidiana del servizio (79.1%), nella gestione dei rapporti tra le componenti scolastiche (76.9%) e nella sostituzione dei docenti assenti (67.9%).
Attività Quotidiana
Le principali attività includono la preparazione di circolari e documenti (82.1%), l’organizzazione degli spazi scolastici (79.9%) e la gestione delle questioni disciplinari (73.1%). La metà dei docenti ha rilevato un incremento del proprio carico di lavoro nell’ultimo anno.
Riconoscimento Economico
Il compenso annuo varia notevolmente: il 31.3% riceve tra 1000 e 2000 euro, mentre il 29.8% meno di 1000 euro. Tuttavia, il 90.3% dei docenti ritiene il compenso incongruo rispetto ai carichi di lavoro e alle responsabilità.
Motivazioni Professionali
Le principali motivazioni per accettare l’incarico includono il contributo al buon funzionamento dell’organizzazione scolastica (78.4%) e lo sviluppo della comunità scolastica (67.9%). Solo il 13.4% cita la possibilità di guadagnare una retribuzione aggiuntiva come motivazione principale.
Valutazione e Valorizzazione
Il 47% dei docenti è favorevole ad essere valutato insieme al proprio dirigente scolastico. Le proposte per il riconoscimento del servizio includono l’inserimento in una carriera diversificata (76.9%) e l’accesso prioritario al concorso per dirigente scolastico (54.5%).
Formazione Continua
Durante l’anno scolastico, molti docenti hanno seguito corsi di formazione sulla sicurezza e prevenzione (52.2%), nuove tecnologie (47%) e gestione dei conflitti (27.6%).
“Si parla di scuola autonoma e europea – dichiara il Presidente di Ancodis Rosolino Cicero – dimenticando (forse volutamente?) che senza questo imponente quotidiano lavoro organizzativo e progettuale, senza la professionalità di migliaia di donne e uomini, senza la loro disponibilità a lavorare per la comunità scolastica assumendo incarichi aggiuntivi, ogni scuola non potrebbe corrispondere ai suoi fini istituzionali e cioè garantire il diritto allo studio ai suoi alunni e l’efficienza dei servizi alla comunità scolastica.”
“In un tempo di “riforme” nella scuola italiana – continua Cicero –, come è stato fatto per gli assistenti amministrativi nella progressione all’area dei funzionari e dell’Elevata qualificazione prevista dal nuovo CCNL, non è possibile dimenticarsi di queste risorse professionali che rivendicano soltanto il diritto di piena esistenza contrattuale nel sistema scolastico italiano. In questi anni, lo Stato, il Ministero e le organizzazioni sindacali sono stati silenti se non indifferenti nei confronti del LAVORO aggiuntivo e della professionalità di oltre 100000 docenti.”
“Si tratta – conclude il Presidente di Ancodis – di riconoscere pari dignità al lavoro dentro e fuori gli ambienti di apprendimento; si tratta di definire un percorso di carriera che preveda per i docenti che lo vorranno la transizione in un’area intermedia e poi – se lo riterranno – a quella dirigenziale; si tratta di rompere il sistema della carriera piatta di fatto anacronistica che ha reso – per tantissimi – la funzione docente priva dei necessari stimoli professionali e poco attrattiva per le nuove generazioni che guardano al mondo del lavoro.”
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