Sciopero generale del 3 ottobre/1. Legittimo o no?

Lo sciopero generale nazionale proclamato per venerdì 3 ottobre prima dal sindacato autonomo USB, e successivamente anche dalla CGIL (“per non farsi scavalcare”, come hanno commentato quasi tutti i giornali) non ha avuto motivazioni economiche, ma dichiaratamente politiche: la solidarietà con la popolazione di Gaza e la causa palestinese, la condanna delle operazioni militari israeliane e la protesta contro l’intervento che ha bloccato la navigazione della “Global Sumud Flotilla” verso Gaza. Viste le motivazioni lo sciopero era legittimo o no?

Secondo la Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali (CGSSE), non lo era a causa del mancato rispetto dell’obbligo di preavviso legale, fissato in almeno 10 giorni dalla legge 146/90 concernente lo sciopero nei servizi pubblici essenziali.

I sindacati promotori dello sciopero, anche con una dichiarazione di Maurizio Landini, leader della CGIL, hanno replicato che l’articolo 2, comma 7, della Legge 146/90 prevede la possibilità di scioperare senza preavviso “in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”, fattispecie a loro avviso applicabile in questo caso. Non però a giudizio del Garante, a cui avviso la gravità dei fatti invocati (l’abbordaggio della Flotilla da parte di Israele) non era tale da giustificare uno sciopero senza preavviso, non essendo paragonabile per importanza ad eventi come un colpo di Stato o una grave strage terroristica.

Ma i sindacati, confermando lo sciopero, hanno annunciato di voler impugnare la delibera del Garante, sostenendo l’esatto contrario, e cioè che esistevano le circostanze di particolare gravità previste dalla legge, ed escludendo tuttavia dallo sciopero gli addetti ai servizi minimi essenziali, come previsto dalla citata legge 146: tutti i servizi, tranne la scuola, probabilmente contando su una ampia partecipazione degli studenti alle manifestazioni. Dopo la conferma dello sciopero il MIM ha pubblicato il consueto avviso (“non è garantito il regolare svolgimento delle lezioni e dei servizi”), a seguito del quale in alcune scuole e classi non si sono tenute lezioni a causa dell’assenza degli studenti.

Soddisfatta la Flc Cgil, che in un comunicato ha parlato di “straordinaria partecipazione del mondo della Conoscenza allo sciopero generale indetto dalla CGIL a sostegno della missione umanitaria della Global Sumud Flotilla”. Ma quanti insegnanti e ATA hanno effettivamente scioperato? Pochi, secondo la sottosegretaria Frassinetti (FdI), “il 7,43% sul 51,18% delle scuole rilevate”, ha scritto in una nota. E in effetti pochi sarebbero, se il dato fosse confermato, a fronte del 28% dei voti presi dalla CGIL nelle ultime elezioni delle RSU. Va tenuto presente comunque che gli altri due sindacati confederali, la CISL (con una secca dichiarazione di dissenso della segretaria Fumarola) e la UIL, e anche gli autonomi Snals, Gilda e Anief, non hanno aderito allo sciopero della CGIL. Da notare il distacco della UIL dalla linea della CGIL, che si è invece molto avvicinata all’USB e alle altre formazioni minori del sindacalismo di base (COBAS, CUB e altre).

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