Sassoli: ‘L’Europa non è un incidente della storia’

Con il direttore di questo periodico, al quale va la riconoscenza di ospitare abitualmente la rubrica “La scuola racconta l’Europa”, dedicata ai temi dell’educazione e dell’Europa, si è naturalmente convenuto di partecipare, con parole che non vogliono essere convenzionali, all’unanime costernazione per la perdita di un grande europeista.

David Sassoli aveva settimane addietro annunciato, anche nel rispetto di regole interne all’Assemblea di Strasburgo, di mettere a disposizione la sua carica di Presidente. E’ giunta, però, inattesa la notizia della sua morte dovuta a gravi cause di salute.

Vi sono tanti buoni motivi per ricordare e commemorare, come è stato da molti fatto, la figura di una personalità così affermata negli ambiti della comunicazione, della cultura e della politica. Se si vuol tentare di disegnarne più da vicino il profilo, mi sembra che, con riferimento all’impegno politico, si possa richiamare la categoria dell’estetica; questa è la scienza della bellezza, della sensibilità e della misura: requisiti che hanno premiato David Sassoli nell’esercizio delle varie attività e degli incarichi espletati nel corso di una breve, ma intensa e forte vita.

Le dichiarazioni rese da esponenti della cultura, della politica ma anche da persone che lo hanno conosciuto nel privato non hanno mancato di segnalare anche le sue doti personali, oltre quelle riconducibili al suo impegno sociale e comunitario.

Si può essere sicuri che la memoria che andrà ad accumularsi negli anni che verranno non potrà evitare di fermare l’immagine sulla sua fede di europeista. Abbiamo inteso prendere occasione, per ricordarlo, dalle parole più volte pronunciate al tempo del suo insediamento alla presidenza dell’Assemblea di Strasburgo: “L’Europa non è un incidente della storia”. Queste parole traggono origine dal lungo e tormentato cammino percorso dai popoli di questo Continente. Alle spalle non ci sono soltanto trattati, intese e cooperazione; vi sono stati eventi bellici, stermini, discriminazioni, azioni che hanno stuprato i principi della libertà, della democrazia e della solidarietà.

La stessa fase che oggi l’Europa sta attraversando non è priva di problemi e di complessità. Tuttavia, se riteniamo che l’Europa, secondo le parole di David, non è un incidente della storia, si potrà dare credibilità alla volontà che donne e uomini di questo Continente dimostrano di avere per costruire un futuro degno dei migliori valori spirituali e culturali nei quali questa figura, appena persa da noi tutti, si è sempre riconosciuta.

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