Sardegna: rischio emigrazione per migliaia di docenti

Preferite le sedi vicino agli aeroporti. Problemi analoghi in tutto il Sud

In corsa per i centomila posti della Buona scuola ci sono anche circa quattromila docenti sardi, da ieri alle prese con la compilazione della domanda che può valere la svolta della loro carriera e della loro vita.

Ne riferisce l’agenzia Ansa: nel bene (occupazione stabile) e nel male (lontano da casa) gli insegnanti devono indicare le province di destinazione mettendole (tutte) in ordine di preferenza. Su Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari non ci sono dubbi. Ma poi c’è il resto d’Italia. E lì, per la scelta, i docenti (che hanno tempo sino al 14 agosto) stanno seguendo diverse procedure.

C’è chi controlla le zone più scoperte. Ma molti stanno compilando la domanda consultando la cartina geografica e la mappa degli aeroporti per individuare le città meglio collegate con l’isola: Bergamo, Milano, Roma sono ai primi posti.

Sono già decine le persone che si stanno rivolgendo ai sindacati per chiedere consigli e spiegazioni. “Cerchiamo di illustrare la situazione – spiega Tiziana Sanna, segretaria della Flc-Cgil regionale – con la massima chiarezza. Ci sono tante incognite e raccogliamo tante preoccupazioni. La più ricorrente è quella dei docenti 40-50enni con figli e genitori anziani, a volte malati, da assistere”. Come faranno ad accettare destinazioni troppo lontane da casa?

Solo le fasi 0 e A vengono organizzate a livello locale,  e gli insegnanti rimangono in Regione. Ma nella temutissima fase B è il sistema informatico a livello nazionale a decidere e  il rischio della cattedra lontano dall’isola si fa concreto. Chi non accetta è fuori: deve cambiare mestiere.

C’è infine un altro gruppo legato al destino del potenziamento dell’organico. Siamo alla fase C, che consentirebbe di lavorare anche vicino a casa. Ma la compilazione della domanda ora viene vista come una scommessa: nessuno al momento del fatidico “invia” telematico sa a quale scaglione appartiene. “– spiega la sindacalista – molti scelgono le zone meglio collegate. Ma bisogna essere consapevoli che anche i docenti ad esempio del Sud Italia sceglieranno per lo stesso motivo Roma, Milano o Bergamo“. Insomma troppe domande vicino agli aeroporti e minori possibilità di essere chiamati proprio in quelle province.

Possono partecipare alla corsa alle cattedre gli insegnanti precari inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento o vincitori del Concorso 2012.

Ci sarebbe infine un’ulteriore possibilità: non presentare la domanda. Questo eviterebbe il rischio “emigrazione” e garantirebbe almeno la permanenza nelle graduatorie. Ma con il rischio di non essere più chiamati per le supplenze dal momento che nel frattempo ci saranno in cattedra oltre 100mila maestri e prof in più. Una decisione difficile: c’è ancora (poco) tempo per riflettere. Ma poi, prima di Ferragosto, bisognerà decidere.

Il caso della Sardegna è esemplare peraltro di una situazione diffusa in tutte le Regioni meridionali.