
Il ruolo dell’insegnante nella società contemporanea: guida, fuoco e custode dell’umanità

Di Maria Angela Grassi* e Paola Daniela Virgilio**
In un’epoca segnata da profondi cambiamenti sociali, culturali e tecnologici, le figura del maestro e della maestra assumono un significato ancora più strategico e necessario. Lungi dall’essere un semplice trasmettitore di conoscenze, il maestro è oggi un educatore di senso, una guida attenta nella costruzione dell’identità personale e collettiva, un presidio di umanità nel cuore della società.
La scuola non può più essere solo il luogo dell’istruzione. Deve diventare spazio generativo di crescita, responsabilità e cittadinanza attiva. In questo processo, il ruolo del maestro è imprescindibile: egli è l’adulto significativo che accompagna, sostiene, orienta. Un punto di riferimento stabile in una realtà in continuo movimento.
Una pedagogia della meraviglia: luce, fuoco e onda
Massimo Recalcati ha restituito con potenza simbolica la figura del maestro, attraverso le tre immagini della luce, del fuoco e dell’onda. La luce che illumina il sapere, rendendolo accessibile e desiderabile; il fuoco dell’apprendimento, che infiamma l’intelletto e il cuore, dando forma a trasformazioni profonde; l’onda della realtà, con le sue sfide e contraddizioni, che l’allievo deve imparare a cavalcare sviluppando il proprio stile, la propria unicità.
Questa visione si integra con una prospettiva pedagogica condivisa: il maestro non impone, ma crea contesti di apprendimento autentici, relazioni significative e ambienti favorevoli alla fioritura del desiderio di conoscere. Come sottolineava Franco Frabboni, la scuola è «laboratorio permanente di democrazia» e il docente è regista di una didattica che deve saper coniugare sapere, emozione e cittadinanza.
Autorità educativa e responsabilità dialogica
L’autorità del maestro oggi non può fondarsi sulla mera gerarchia istituzionale. Recalcati parla di un’autorità che nasce da un’urgenza interiore, dalla passione per ciò che conta davvero nella vita. Un concetto che trova consonanza con il pensiero di Philippe Meirieu, secondo il quale educare è un atto di fiducia e responsabilità reciproca, un processo in cui l’adulto deve saper “offrire il sapere senza imporlo”, per accompagnare l’altro nella scoperta della propria libertà.
Allo stesso modo, Maria Montessori affermava che «l’educazione è un aiuto alla vita» e che il compito del maestro è quello di «osservare» e non dirigere, rispettando i tempi e le inclinazioni del bambino. L’autorità pedagogica, in questa prospettiva, si fonda su una relazione autentica, capace di promuovere autonomia, rispetto e libertà.
Anche Lamberto Borghi, tra i padri della pedagogia democratica italiana, sosteneva già negli anni ’50 che l’autorità educativa è “guida autorevole” e non imposizione: una funzione che serve a liberare, non a contenere; a far crescere, non a limitare.
Il maestro nella complessità: inclusione, tecnologia, pluralismo
Mai come oggi, il maestro si confronta con la complessità educativa. In un contesto multiculturale, digitale, segnato da forti disuguaglianze e da nuove fragilità, l’insegnante è chiamato a svolgere un ruolo cruciale nel garantire inclusione, giustizia e qualità dell’educazione per tutti.
Come sosteneva John Dewey, “l’educazione non è preparazione alla vita, ma è la vita stessa”. E la vita contemporanea richiede agli educatori di diventare facilitatori di pensiero critico, promotori di empatia, costruttori di comunità. Il maestro non può essere lasciato solo di fronte a queste sfide: ha bisogno di strumenti, formazione continua, riconoscimento professionale.
L’inclusione, in particolare, non è solo un dovere etico, ma un’opportunità pedagogica. Educare nella diversità significa offrire a ciascuno – secondo le parole di Paulo Freire – «la possibilità di diventare autore della propria storia». Ed è solo un maestro consapevole del proprio ruolo trasformativo che può sostenere davvero questo processo.
La pedagogia al servizio del maestro
La pedagogia contemporanea offre un patrimonio teorico e metodologico indispensabile per comprendere e sostenere il ruolo del maestro. Non si tratta di una disciplina teorica lontana dalla pratica, ma di una lente per leggere la realtà scolastica e una guida per orientare l’azione educativa.
Come ANPE – Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani – da anni promuoviamo una pedagogia professionale, capace di valorizzare le competenze degli insegnanti e al tempo stesso di affiancarli nella riflessione critica, nella gestione delle relazioni educative, nella costruzione di ambienti scolastici più umani e accoglienti.
Il maestro, in questa visione, è molto più che un operatore didattico: è un promotore di crescita integrale, un riferimento identitario per i suoi studenti e un agente attivo di cambiamento sociale.
Guardare avanti: innovazione e tradizione in equilibrio
Nel futuro della scuola italiana, il maestro dovrà continuare a essere interprete del cambiamento, senza perdere il legame con i valori fondanti dell’educazione: la cura, la responsabilità, la relazione. L’innovazione didattica, l’uso consapevole delle tecnologie, la personalizzazione degli apprendimenti sono strumenti fondamentali, ma devono sempre poggiare su una solida base pedagogica.
Solo così il maestro potrà davvero accompagnare le nuove generazioni a diventare cittadini critici, empatici, partecipi, capaci di affrontare con consapevolezza le sfide di un mondo in trasformazione continua.
Il maestro, presidio di umanità
In un tempo in cui la scuola rischia di essere ridotta a contenitore di competenze tecniche o a semplice agenzia valutativa, è urgente riaffermare il ruolo pedagogico e sociale del maestro: guida autorevole e appassionata, ponte tra sapere e vita, presidio di umanità.
Una scuola che mette al centro il maestro è una scuola che sceglie di investire sul futuro della società. Perché, come diceva Don Lorenzo Milani, «non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali». E solo maestri consapevoli, competenti e valorizzati potranno davvero contribuire a costruire una scuola giusta, inclusiva, democratica.
*Presidente Nazionale ANPE
**Vicepresidente Nazionale ANPE
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