Roba da DSGA
Buongiorno a tutti,
Sì, sono una DSGA come tanti di voi. In incognito certo, perché ho da levarmi certi sassolini dalle scarpe… Come dicono le maestre: “La rabbia va agita (?) altrimenti somatizza”, cioè, tradotto per noi poveri ATA: “Più accumuli dentro e più ulcera ti viene”. E poi, perdonatemi, sono conterranea di quel di Collodi e ho il viziaccio di dire quel che penso, come un certo famoso Grillo che finì schiacciato. Ci sono andata vicino tante volte anch’io, ahimè, però per il rotto della cuffia me la son sempre cavata e, si vede, non ho proprio imparato nulla dalla vita.
Non so voi, ma da quando sono DSGA mi sento come stretta fra l’uscio e il muro (*): fra i doveri e le responsabilità (e diciamo pure le sanzioni) del ruolo e uno stuolo di dirigenti che pretendono di interpretare la legge a modo loro. Una invero è stata fantastica: la amavamo tutti, dalla segreteria ai docenti; certi sfaticati invece un po’ meno, li ha fatti a strisce finché non hanno cambiato stile o aria, però a suo onore va detto che non ha mai infierito su nessuno.
Una volta andammo insieme a un incontro per DS e DSGA, ci videro arrivare a braccetto. “O voi? Che ci fate insieme?” chiese la solita collega simpatica. “Lei è la nostra reggente” risposi pronta io. E quella simpaticona: “Allora non funziona né una scuola né quell’altra”. “Mah, veramente funzionano tutt’e due” la ghiacciò la mia dirigente, reggente sì, ma che reggente! Perché era vero, acciderba a lei. Funzionava tutto, pure se non c’era. Ci fosse il premio “Il miglior Dirigente scolastico dell’anno” voterei e farei votare solo lei.
Insomma, veniamo a noi, la buona notizia è che è cominciato l’anno scolastico! Sì, lo so che fra poco siamo a ottobre, ma da un po’ d’anni non basta più mettere tutti in classe per avere un po’ di pace. Se va bene, se ne ragiona a ottobre, appunto. Non si lavora bene così. Sapete cosa ha scritto una docente su un gruppo Facebook? “A nessuno piace iniziare ad anno scolastico avviato e noi docenti non vediamo l’ora di completare l’orario, come pure i dirigenti. Scuola e famiglia dovrebbero davvero stringere un’alleanza per il bene degli alunni. La fonte del disagio (comprensibile) è data dalle scelte scellerate di chi sta molto sopra di noi…”.
Ovvìa, pure una mia amica che lavora in banca dice che si stanno avvitando sempre di più sulle procedure e sugli adempimenti, ma pure noi a scuola dobbiamo fare l’UCCS-Ufficio Complicazione Cose Semplici? Ora che eravamo finalmente riusciti a districarci con le MAD, proprio l’interpello si dovevano inventare? O magari è per non far venire persone da fuori, perché voglio proprio vedere come fa un aspirante supplente a scorrere i siti di 108 Provveditorati tutte le sante mattine. Roba da matti.
È che noi DSGA non siamo una categoria di cuor di leoni, ammettiamolo, altrimenti noi sì che sapremmo mettere le cose a modo. Tu che dici? Hai idee, suggerimenti, proposte? Insieme ne faremo delle belle, vedrai, roba da rimanere soddisfatti e fieri di essere DSGA. Chissà che non sia la volta buona che mi decida a uscire dall’anonimato pure io. Già mi prudono le zampe, pensa tu.
(*) presa fra due fuochi
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