Rivoluzione per la carriera docente. La maggioranza andrà fino in fondo?

Riveduta e corretta, la proposta di riforma per legge dello stato giuridico degli insegnanti riprende il cammino parlamentare.
L’articolazione della funzione docente che era stata abbozzata nel testo originario (ddl 4091 presentato da tutti i rappresentanti dei gruppi parlamentari della maggioranza) nei tre distinti livelli di docente iniziale, docente ordinario e docente esperto, è ora nella nuova formulazione più dettagliata, ispirata anche dalla bozza ministeriale di applicazione dell’art. 5 della legge delega 53/2003 relativa alla formazione e al reclutamento degli insegnanti.
Sono precisati ruoli e funzioni assegnati alle tre tipologie di docenti, le modalità di accesso ai tre distinti livelli in cui la funzione docente dovrebbe articolarsi, la collocazione in livelli retributivi differenziati corrispondenti al 7°, 8° e 9° livello degli inquadramenti del personale statale, i criteri di progressione di carriera e di passaggio da un livello all’altro.
Una radicale trasformazione dell’esistente. Ma non finisce qui.
Infatti viene anche previsto che l’assunzione in ruolo del personale docente avvenga direttamente da parte delle istituzioni scolastiche (o da reti di istituzioni scolastiche) con concorso per soli titoli.
La domanda che ci si pone a questo punto è: la maggioranza parlamentare sfiderà fino in fondo l’agguerrito mondo sindacale, che vede come il fumo negli occhi questo progetto? O viceversa su questo argomento decisivo e rivoluzionario per tanti aspetti cercherà di andare oltre la logica della coalizione con l’obiettivo di coinvolgere nella sua iniziativa tutte le forze politiche e sociali del paese? La scommessa non è di poco conto.