Rita Dalla Chiesa, i docenti e i dirigenti scolastici

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’email che ci ha scritto la lettrice Ernesta Natta, circa quanto ha visto in televisione la mattina di giovedì 28 ottobre.

Invitiamo tutti gli altri lettori a partecipare e a discutere questa opinione, e a proporne di nuove, scrivendoci come di consueto all’indirizzo dedicato la_tribuna@tuttoscuola.com.

—-

Quello che è accaduto giovedì 28 ottobre nell’edizione mattutina di “Forum” ha dell’incredibile. Si stava discutendo una causa riguardante il disagio di un genitore nel pagare i libri di testo dei figli, quando Fabrizio Bracconeri ha avuto “un’illuminazione” sulle cause che, secondo lui, stavano alla base di troppo frequenti cambiamenti dei libri di testo ( e ignorando, sia lui che la Dalla Chiesa, la normativa attuale che prevede il cambiamento non prima di 7 anni!) e ha detto che la ragione risiedeva nel fatto che i prof avevano delle regalie da parte delle case editrici e dai rappresentanti delle stesse, per far ciò!

La Dalla Chiesa, non solo ha assentito convinta, ma ha ribadito più tardi lo stesso concetto, assertiva e sicura, “so quello di cui sto parlando, conosco il mondo” e ha buttato altro fango anche sui dirigenti, dicendo che anche loro pilotano le scelte dei loro docenti, a seconda della casa editrice che vogliono favorire!

E’ arrivata anche a dire (rivelando, così, anche la sua pochezza culturale, affiancata alla sua arroganza) che non è necessario cambiare i libri di testo, perchè “la Sicilia è sempre la stessa e i fatti storici sono sempre gli stessi”, alla faccia della didattica e degli aggiornamenti metodologici che il Ministero dell’Istruzione ci raccomanda sempre e alla faccia di una cultura e una civiltà in continuo cambiamento giorno dopo giorno!

La suddetta conduttrice, evidentemente, “conosce” solo il “suo mondo”, dove si indossano gli abiti forniti dalla produzione a scopo pubblicitario o dove, per raggiungere il posto di lavoro, viene prelevata direttamente a casa senza alcuna spesa personale. Cosa vuol capire di una categoria sempre bistrattata e sottopagata, che nonostante ciò, continua ad essere sempre corretta e spesso spende soldi personalmente per aiutare gli alunni più bisognosi, che sborsa di tasca propria i soldi e il tempo per il proprio aggiornamento o per i viaggi ( spesso di centinaia di kilometri!) per raggiungere il posto di lavoro, o per lavorare le serate o notti e le domeniche a casa su internet e con la propria energia elettrica per preparare le lezioni, correggere compiti o preparare innumerevoli progetti o varie altre incombenze scolastiche, che non può conoscere chi non vive nel mondo della Scuola?

Quando i rappresentanti di libri ci forniscono i saggi per l’eventuale adozione, passiamo tutto il tempo libero per esaminarli! Nessuno ci paga per questo “lavoro nero”, fa parte della nostra professionalità, lo sappiamo e non ce ne lamentiamo nonostante tutti i sacrifici che abbiamo fatto per laurearci, abilitarci, aggiornarci, passare di ruolo dopo il calvario del lunghissimo precariato. Abbiamo imparato a non aspettarci i ringraziamenti da parte di nessuno, compresi quei genitori (per fortuna non sono la maggioranza!) che, invece di essere consapevoli di quello che passiamo per riuscire a fare andare avanti i loro figli con problemi educativi alle spalle, ci ricompensano con rancori e livori, se gli stessi non son valutati come geni.

Ma essere pubblicamente accusati di corruzione con certezza assertiva da una conduttrice, che non sa nulla della nostra realtà e si arroga il diritto di inventare fatti di cui non è a conoscenza, è gravissimo. Abbiamo superato ogni limite di sopportazione.

Ma lo sa, la Dalla Chiesa, che il fatto di aver generalizzato su una sua opinione prevenuta (non avrà avuto un buon rapporto con la scuola, a suo tempo!) potrebbe essere motivo di una denuncia per diffamazione da parte della nostra categoria, della categoria dei dirigenti e dei rappresentanti di libri tacciati di concussione?

E’ giunta l’ora di non lasciare più passare certe enormità, perché abbiamo già sopportato tanto da parte delle istituzioni, per dover accettare anche questa infamia sulla nostra onestà da parte di una donna che riceve compensi d’oro per un lavoro che non fa conoscere  il significato delle parole “fatica e sacrificio”!
Con indignazione,

Ernesta Natta

—-

I lettori di tuttoscuola.com che vogliono dire la loro su questo argomento, possono farlo, scrivendo a la_tribuna@tuttoscuola.com. La redazione pubblicherà gli interventi più significativi. Analogamente, coloro che vogliono presentare contributi originali su cui discutere, possono scriverci usando il medesimo indirizzo la_tribuna@tuttoscuola.com.