Rinnovo contrattuale, Ancodis: ‘Proponiamo di definire contrattualmente l’area delle figure di sistema’

Dopo la pubblicazione dell’atto di indirizzo del Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, si è aperto il tavolo di confronto per il rinnovo contrattuale nel settore scolastico. Un incontro cruciale, che promette di ridisegnare il panorama del lavoro educativo, e che ha sollevato diverse questioni, tra cui il giusto riconoscimento delle figure di sistema, spesso trascurate nonostante il loro ruolo fondamentale nel garantire la qualità dell’offerta formativa.

Il Presidente di Ancodis, Rosolino Cicero, ha commentato le prime dichiarazioni dei segretari delle organizzazioni sindacali (OO.SS.) coinvolte nel confronto con l’Aran, mettendo in evidenza una realtà che spesso rischia di essere dimenticata: “Abbiamo letto ed ascoltato – ha dichiarato Cicero – le prime dichiarazioni dei segretari delle OO.SS. impegnate direttamente nel confronto con Aran e voglio invitare a non dimenticare che circa 100.000 docenti sono in attesa di avere riconosciuto il loro lavoro espletato quotidianamente a diverso titolo per garantire il diritto allo studio e necessario alla qualità dell’offerta formativa”. Secondo Cicero, l’atto di indirizzo del Ministro ha dato finalmente attenzione alle figure di sistema, che già operano in molte scuole attraverso un percorso di formazione incentivata.

L’associazione sottolinea l’importanza delle normative che sanciscono il lavoro delle figure di sistema, in particolare quelle che riguardano i collaboratori dei dirigenti scolastici. Tra queste, l’Ancodis richiama gli articoli 4 e 5 del DPR 275/99, il comma 5 dell’art. 25 del D.Lgs 165/2001 e il comma 83 dell’art. 1 della Legge 107/2015. Questi riferimenti normativi sono alla base delle funzioni di coloro che, oltre all’insegnamento, si occupano anche dell’organizzazione e gestione della scuola.

Chiediamo – ha proseguito Cicero – un vero percorso di carriera professionale, che riconosca una distinzione tra il docente che si dedica esclusivamente all’insegnamento e chi assume anche incarichi legati al funzionamento organizzativo e didattico della scuola. Questo deve avvenire attraverso un sistema stipendiale dinamico, che superi il blocco dell’anzianità e apra a nuove opportunità per le diverse figure professionali all’interno del sistema scolastico”.

Il Presidente di Ancodis ha avanzato una proposta concreta: “Proponiamo di definire contrattualmente l’area delle figure di sistema, articolata in cinque unità operative: del funzionamento organizzativo, gestionale e della sicurezza; del funzionamento didattico, della formazione e della valutazione; della continuità e dell’orientamento; dell’accoglienza e dell’inclusione; dell’innovazione tecnologica e digitale”. In particolare, l’Associazione richiede il riconoscimento giuridico e contrattuale del ruolo di collaboratore vicario, separando l’attività di insegnamento dalle funzioni organizzative in tutte le scuole autonome.

Questo non significa differenziare o peggio ancora gerarchizzare, ma riconoscere la realtà dei fatti – ha spiegato Cicero – senza il nostro generoso impegno, l’attuale modello organizzativo non potrebbe funzionare”. Un richiamo forte al fatto che le figure di sistema sono essenziali al buon funzionamento della scuola, e pertanto meritano di essere riconosciute e valorizzate non solo a livello pratico, ma anche contrattuale e giuridico.

Infine, Ancodis insiste sulla necessità di stabilire condizioni più certe per l’ingresso nell’area delle figure di sistema, proponendo che la frequenza di percorsi di formazione coerenti con l’area di appartenenza e la valutazione dell’attività di collaborazione diventino requisiti imprescindibili. Un passo che, secondo Cicero, deve partire da un’interpretazione moderna del comma 16 dell’art. 21 della Legge 59/1997, per riconoscere finalmente tutte le forme di lavoro e le risorse professionali che contribuiscono al funzionamento delle scuole italiane.

Con queste richieste, Ancodis non solo punta a una giusta valorizzazione delle figure di sistema, ma anche a un rinnovamento complessivo della scuola, dove la carriera professionale dei docenti non si fermi alla mera anzianità, ma si costruisca su percorsi di crescita e formazione continua, che rispondano alle esigenze di un sistema educativo sempre più dinamico e complesso.

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