Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Riduzione dei compiti a casa? L’AGe genitori: parliamone

Dopo il ministro e in attesa di sapere cosa ne pensano gli insegnanti, parlano dei compiti a casa le famiglie

Meno compiti per casa? “Ne discutano la scuola e le famiglie”.

Il presidente dell’Associazione italiana genitori (Age), Davide Guarneri, guarda con favore all’apertura del ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, nei confronti della riduzione dei compiti per casa da assegnare ai bambini.

Ma perché l’iniziativa vada a regime non servono nuove norme. È sufficiente che il ministro inviti le scuole e famiglie ad aprire un dialogo educativo.

È una vera risorsa – dice Guarneri all’Ansa – discutendone insieme si potrebbe anche arrivare a soluzioni personalizzate per gli alunni, a seconda delle loro esigenze e attitudini. I compiti a casa hanno senso solo se sono finalizzati al rinforzo del lavoro svolto in classe e quindi non al completamento di quello che si doveva fare in aula. Vanno bene piccoli esercizi da svolgere in tempi contenuti, mentre tutto ciò che è esagerato, non ponderato, è negativo”.

Il presidente Guarnieri puntualizza: “Leggere, ripetere le tabelline e scrivere qualche frase, al di fuori dell’orario scolastico, non sono attività malviste. Ma solo se i bambini sono rimasti a scuola 24 ore e non 40”. Insomma, per gli alunni del tempo pieno, niente compiti a casa.

Fare i compiti – conclude il presidente AGe – può essere anche una risposta all’educazione della gestione del tempo per i bambini, sempre se i genitori non si sostituiscano all’alunno. L’importante è che gli esercizi assegnati siano contenuti, perché bisogna rispettare il tempo di gioco dei bambini. E questo non é solo un richiamo alla scuola, ma anche alle famiglie che tendono a riempire i tempi con molte attività”.

Un’osservazione conclusiva. Cosa ne pensano gli insegnanti e le loro associazioni di categoria?

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