Ridare dignità e credibilità all’esame di Stato

Massimo Di Menna, segretario della Uil-scuola, chiede non solo di riformare le commissioni d’esame, superando decisamente la composizione con soli docenti interni, ma anche una decisa inversione di linea per ridare dignità alla maturità.
Da quando ci sono state le commissioni interne, secondo Di Menna, l’esame di Stato ha perso importanza, non essendo più un punto centrale per la formazione di tante generazioni, un momento di seria verifica: una maturità, insomma, che “rischia di essere una tappa tra le tante attività scolastiche“.
Secondo il segretario della Uil-scuola, “per ridare centralità al valore dello studio e dell’istruzione occorre intervenire su due versanti. Da un lato occorre ridare rigore all’esame con la previsione di commissioni esterne, riportando la maturità ad essere momento di verifica. (…) Ci vorrebbe poi un po’ di coraggio, nell’ottica di un percorso nel quale l’esame di maturità possa diventare un momento di intreccio, tra due percorsi di studio. Maturità quindi non solo come bilancio e verifica di ciò che si è fatto, ma come momento di verifica per l’accesso alle facoltà universitarie o, in alternativa, alla formazione tecnica-professionale e di accesso a esperienze di stages“.
In effetti, commissioni interne o esterne, la percentuale “bulgara” di maturi (96,7% l’anno scorso, 96,8 l’anno prima della legge sulle commissioni interne) sembra lasciare poco spazio alla credibilità di una verifica seria.
Ne prenda nota il nuovo ministro dell’istruzione, perché la credibilità dell’esame di Stato non passa solamente dalla qualità delle commissioni esaminatrici.