Riconosciuta l’assunzione dal 37esimo mese per tre precarie storiche

Oggi si sono avute le tre sentenze del tribunale di Napoli che hanno decretato l’assunzione a tempo indeterminato a partire dal primo giorno (esattamente dal 9 febbraio 2011) del 37esimo mese di servizio per le tre insegnanti (Raffaella Mascolo, Alba Forni e Immacolata Racca) ricorrenti, che avevano portato la loro causa all’attenzione dei giudici comunitari, conclusasi con la sentenza del 26 novembre 2014 della Corte del Lussemburgo di cui ci siamo già lungamente occupati.

Le sentenze inoltre condannano il Ministero al pagamento delle retribuzioni contrattualmente dovute per i periodi di interruzione del rapporto di lavoro intercorsi tra il 9 febbraio 2011 e l’immissione in ruolo, alla ricostruzione di carriera con il riconoscimento del periodo pre-ruolo, e al pagamento delle spese legali sostenute dai ricorrenti.

Ne hanno data notizia le organizzazioni sindacali ricorrenti, la Federazione Gilda-Unams e la Flc Cgil (che riporta utilmente in calce anche i testi delle sentenze), e gli avvocati che hanno sostenuto il giudizio.

Apparentemente, il tribunale di Napoli ha espresso un pronunciamento opposto rispetto a una sentenza della Corte di Cassazione dello scorso 30 dicembre (successiva alla sentenza della Corte Europea), che aveva escluso il diritto alla stabilizzazione (ma ammesso quello al risarcimento, e a due precedenti sentenze dei tribunali di Torino e di Sciacca.

A ben vedere tuttavia la fattispecie delle tre ricorrenti è diversa dagli altri giudizi, in quanto che le tre insegnanti erano iscritte nelle Graduatorie a Esaurimento e comunque destinate all’assunzione, e ciò ne potrebbe limitare il valore analogico.

Ma non v’è dubbio che queste sentenze possono rappresentare un elemento a favore di quanti, sia all’interno del governo che dell’opposizione, sostengono le prerogative degli iscritti in II fascia.