Richiesta di chiarimento sul IX ciclo SSIS

ANIEF – Associazione Nazionale Insegnanti ed Educatori in Formazione, rende nota in questi giorni una richiesta di chiarimento sul prossimo decreto di autorizzazione del IX ciclo SSIS, sulle Graduatorie ad esaurimento e sui Concorsi per il reclutamento del personale docente.

“Onorevole Ministro – esordisce la lettera –  in merito ad alcune indiscrezioni sul prossimo decreto di autorizzazione dei corsi del nono ciclo SSIS, Le chiediamo un urgente chiarimento. L’attivare un nuovo ciclo SSIS, infatti, senza prevedere l’inserimento dei nuovi docenti specializzati nelle graduatorie già trasformate ad esaurimento sarebbe un’ennesima truffa di Stato e deve essere con chiarezza denunciato. Le SSIS dovrebbero formare degli insegnanti specializzati per andare ad insegnare nelle Scuole e non per bivaccare in attesa di una qualche breve supplenza.

Questo è il senso del numero programmato di accesso alle SSIS che puntualmente è autorizzato da un decreto ministeriale. A meno che si pensa di formare senza reclutare, o meglio, si ritiene possibile e praticabile far sostenere a tutti i docenti abilitati, a partire dal 2010, un nuovo concorso per dividersi il 50% dei posti rimasti liberi. E perché mai un insegnante specializzato, dopo aver superato un concorso per accedere alla SSIS per un posto disponibile nel triennio successivo sui contenuti dell’ultimo concorso a cattedre, dopo aver superato un esame di stato per conseguire il titolo abilitante, dovrebbe nuovamente superare un nuovo concorso? Abbiamo già 90.000 docenti specializzati e specializzandi, tutti disoccupati perché lo Stato li ha formati senza onorare l’impegno assunto al momento della loro selezione iniziale. Dovrebbero essere subito immessi in ruolo, applicando alla lettera ciò che si era concordato a Lisbona: legare la formazione al turn-over a seguito di una specifica professionalità acquisita. Di posti al sole ce ne sono stati troppi, ma purtroppo al mare o in montagna, non nelle nostre aule dove è sfruttato quotidianamente un precariato spesso specializzato e abbandonato a se stesso”.