Digitale, i danni dentro e fuori la scuola. La ricerca OCSE
							L’OCSE, sfruttando ancora una volta la miniera di dati acquisiti con l’indagine PISA 2022, pubblica un nuovo approfondimento (OECD Education Policy Perspectives, No. 130) sui danni arrecati dall’uso/abuso di devices digitali dentro e fuori della scuola, che si può leggere in inglese, ed eventualmente scaricare, cliccando qui.
Il documento esamina quanto tempo gli studenti quindicenni dedicano al digitale nel tempo libero al di fuori della scuola, ed esplora la relazione tra questo tempo libero dedicato al digitale e i risultati che gli stessi studenti ottengono in termini di apprendimento e di benessere. Anche questo studio conferma quanto emerso in altre analoghe ricerche: gli studenti che fanno un uso moderato dei dispositivi digitali nel loro tempo libero, e dedicano un tempo egualmente moderato allo studio domestico, ottengono risultati scolastici e di benessere migliori rispetto ai loro coetanei che dedicano più tempo ad entrambe le attività.
Nella maggior parte dei Paesi esaminati, prendendo in considerazione la matematica, risulta che gli studenti che dedicano al digitale per divertimento troppo tempo (oltre 4 ore al giorno) oppure poco (meno di due ore) sono quelli che ottengono i risultati peggiori in una misura che varia da meno del 10% in Paraguay, Vietnam, Perù, Giappone e Cambogia, a oltre il 40% in Polonia ed Estonia.
Un tempo eccessivo dedicato ad attività ricreative digitali al di fuori della scuola (oltre 4 ore prima o dopo la scuola) è associato a un coinvolgimento più limitato nelle attività scolastiche e di apprendimento, a una maggiore probabilità di assenza dalle lezioni, di ritardo nell’arrivo a scuola e di poco tempo riservato ai compiti a casa. Questi studenti hanno anche meno probabilità di dichiararsi motivati ad apprendere e di trovare utile l’apprendimento a scuola.
Secondo OCSE-PISA, gli studenti che dedicano un tempo moderato ad attività ricreative digitali e un tempo egualmente moderato ai compiti al di fuori della scuola (quelli che si collocano nel secondo e terzo quartile della distribuzione nazionale del tempo dedicato ad attività ricreative digitali: la media è di 2,6 ore al giorno) hanno un profilo di sviluppo più equilibrato rispetto ai loro coetanei che dedicano più tempo ad attività ricreative digitali o ai compiti: hanno prestazioni più elevate in matematica, esprimono una maggiore soddisfazione generale per la vita che conducono, un maggiore senso di appartenenza alla scuola e una minore “ansia digitale” rispetto ai loro coetanei che eccedono.
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