Tuttoscuola: Non solo statale

Referendum di Bologna: un laboratorio per la sinistra

Bologna, 30 aprile, teatro Testoni. All’incontro pubblico “Per la scuola pubblica” intervengono Stefano Rodotà, presidente onorario del comitato referendario Art.33, ma soprattutto candidato di Beppe Grillo, di Sel e di alcuni parlamentari del Pd nelle recenti votazioni per il presidente della Repubblica, Maurizio Landini, segretario generale della FIOM Cgil e Gianna Fracassi della segreteria nazionale Flc Cgil.

Nell’occasione sarà presentato in anteprima, dicono i promotori della manifestazione (Assemblea genitori insegnanti delle scuole di Bologna, 
Comitato bolognese scuola e Costituzione, 
Ass. Scuola infanzia liberA, tutti 
promotori del nuovo Comitato Art. 33), il manifesto “Iniziativa referendaria” in vista della consultazione sul finanziamento comunale alle scuole paritarie prevista per il prossimo 26 maggio.

Sulla battaglia per la scuola pubblica, intesa come scuola statale, esclusiva destinataria del finanziamento pubblico, lo schieramento che ha sostenuto Rodotà nelle elezioni presidenziali cerca di costruire le premesse di un soggetto politico, o almeno di una coalizione, che si opponga da sinistra non solo al neonato governo Letta ma soprattutto alla linea di compromesso decisa, dopo molte incertezze, dall’attuale gruppo dirigente del Pd. La politica scolastica può fungere da punto di aggregazione di uno schieramento che comprenda il movimento 5 stelle e che rimetterebbe in discussione la legge n. 62/2000 (Berlinguer) sulla parità, una delle leggi simbolo dell’apertura degli ex Pci-Pds-Ds al mondo cattolico e a una linea meno rigidamente statalista.

È significativo che nella locandina-manifesto di annuncio dell’iniziativa non venga citato l’art. 33, ma l’art. 3 della Costituzione, che si presta a una lettura ancora più statalista e ‘di sinistra’, almeno secondo il filone di pensiero e di interpretazione della Costituzione cui si richiamano gli organizzatori del referendum: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.

La scuola pubblica come garanzia, secondo gli organizzatori, di pari opportunità nella formazione scolastica e di conseguenza, primo baluardo contro ogni diseguaglianza. 

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