Il ministro più ricco? La Fedeli

Le graduatorie degli uomini politici suscitano sempre interessi e commenti. Quando sono riferite ad indici di gradimento, lasciano un po’ perplessi per la soggettività delle risposte raccolte.

Questa volta, però, la graduatoria dei ministri e dei parlamentari si avvale di un criterio oggettivo che non ammette discussioni, ma che consente, comunque, commenti e valutazioni: la dichiarazione dei redditi per 2016.

Contro ogni aspettativa, il ministro al top della graduatoria è la senatrice Valeria Fedeli, dal 12 dicembre scorso incaricata di dirigere il ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca: risulta avere un reddito dichiarato di 180.921 euro.

La ministra, ex-sindacalista per decenni, ha un reddito superiore, per esempio, al triplo del collega Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia e Finanze, che nel 2016 ha sfiorato i 50 mila euro di reddito dichiarato.

Dopo la Fedeli, segue in graduatoria il ministro alla Cultura, Dario Franceschini, con 148.692 euro di reddito dichiarato. Segue Anna Finocchiaro (Rapporti con il Parlamento) con 144.853.

Nei confronti della Fedeli qualche commento non benevolo, e poco comprensibile, c’è stato in riferimento non solo al suo passato di sindacalista (Matteo Salvini ha evidenziato quelli che sarebbero i vantaggi della vita nel sindacato), ma anche al titolo di studio posseduto.

Sul Corriere della Sera il commento finale di Francesco di Friscia, al termine della rassegna dei ministri e dei politici nella graduatoria in cui non mancano paperoni, è venato di sarcasmo: “Tutte cifre molto lontane dai 20.690 euro, il reddito medio degli italiani”. Che è come dire che anche nei loro redditi personali i rappresentanti del mondo politico sarebbero lontani dalla gente.

Il leader M5S Beppe Grillo, il cui reddito è sceso da 355 mila a 71 mila euro, ha dichiarato: “Mi sono impoverito, sono orgoglioso“. Mattia Feltri su La stampa, ironizzando sul tentativo di alcuni politici di mostrarsi non benestanti (“Evviva, sono povero”, si intitola il suo “Buongiorno” di oggi), fa notare: “Qualcuno capirà che un buon politico non cerca di impoverire se’, ma di arricchire tutti“.