Recupero debiti formativi: sì all’obiettivo no al metodo

Lo Snals condivide l’obiettivo di ridare serietà agli esami di Stato, ma critica il metodo adottato dal ministro per metterlo in atto.

A cominciare dal fatto che per l’emanazione del decreto 42 del 22 maggio sui debiti formativi da saldare per l’ammissione all’esame non ha sentito i sindacati per valutare l’impatto che la disposizione avrà sull’organizzazione scolastica e sui nuovi carichi di lavoro per i professori.

Il recupero dei debiti formativi comporta infatti l’organizzazione di attività aggiuntive per gli insegnanti, per le quali nemmeno è stato previsto alcun sostegno finanziario per compensare l’impegno.

A lamentarsi di tutto questo, all’indomani della pubblicazione del decreto e della conferenza stampa tenuta dal ministro Fioroni su debiti e crediti formativi, è lo Snals che “esprime perplessità sul metodo seguito dal Ministro che non ha ritenuto opportuno consultare gli organi istituzionali e le parti sociali rappresentative della Scuola, per le inevitabili ricadute del decreto sul funzionamento della scuola stessa.”

“Riteniamo – ha aggiunto il segretario Nigi – il Decreto carente anche per l’assenza di qualsiasi riferimento alle risorse finanziarie necessarie per il giusto riconoscimento economico al personale della scuola, chiamato a realizzare tutte le iniziative per consentire il recupero dei debiti formativi. Su questo punto lo SNALS-CONFSAL chiederà al Ministro un urgente incontro.”