Rapporto/6, 2007-2012: così cambia la scuola lombarda

Il confronto con i dati relativi alla Regione Lombardia ricavati dai due precedenti Rapporti di Tuttoscuola consente di rilevare le non poche e a volte sorprendenti novità e tendenze emerse in questi anni, e quindi di capire dove sta andando la scuola lombarda.

Rispetto alla precedente edizione del 2011, vi è stato miglioramento nel 60% degli indicatori esaminati (41 su 69); nel 36% vi è stato un peggioramento, mentre nel 4% i valori sono rimasti stazionari.

La percentuale di trasferimenti di personale nella scuola primaria si è pressoché dimezzata (dal 10 al 4,5%) e anche nella secondaria di I grado – settore tradizionalmente ad alto tasso di richieste di trasferimento (e quindi anche di “carosello” dei docenti sulle cattedre) – è scesa dal 12,4 al 7,1%.

Lo stato di precarietà del personale, pur essendo complessivamente critico, ha registrato un miglioramento rispetto al passato, soprattutto nei settori della scuola primaria e dell’infanzia: nel 2007 nella primaria era precario il 13% dei docenti, nel 2010 si è toccato il picco del 17,7%, mentre nel 2012 si è abbattuto il tasso di precarietà fino al 10,6%.

Anche per la Dispersione scolastica nel complesso i valori in miglioramento prevalgono su quelli in peggioramento. Dopo il biennio degli istituti tecnici si ritirava nel 2007 il 17,5% degli studenti, percentuale salita nel 2010 al 18,4%; nel 2012 si è scesi al 16,9%.

Le note dolenti vengono soprattutto dai seguenti indicatori comparati nel tempo:

– assenze del personale della scuola: per tutti i settori scolastici si evidenzia un profondo rosso (tra 4 e 5 giorni di assenza per malattia in più rispetto a due anni prima);

– relativamente al numero medio di alunni per classe, stabilito centralmente dal Miur, si registra un generale peggioramento in tutti i settori, fatta eccezione per le scuole dell’infanzia.