Rapporto Lombardia/1. Comune piccolo, scuola spesso migliore

Il Rapporto sulla qualità nella scuola in Lombardia, che si inserisce nel filone di indagini sulla qualità nella scuola italiana aperto da Tuttoscuola con i Rapporti nazionali del 2007 e del 2011, ha esteso l’analisi non solo alle Regioni e alle Province, ma anche, per la prima volta, ai Comuni. In particolare sono entrati nel campione i dati dei 68 Comuni con più di 20 mila abitanti della Lombardia. Ne è emersa una graduatoria che deriva da un centinaio di indicatori tratti dalle ultime rilevazioni ufficiali (Ministero della Pubblica Istruzione, Istat, Ministero dell’Interno, Ragioneria Generale dello Stato, etc). Una base dati imponente, di decine di migliaia di dati, elaborata con rigore scientifico, da cui si ricava una classifica dei Comuni lombardi in base allo stato di salute del sistema di istruzione.

Ebbene, la scuola lombarda sembra funzionare meglio nei comuni non troppo grandi.

Degli 11 Comuni con più di 70 mila abitanti, solo 3 si trovano nella prima metà della classifica, di cui il primo (Busto Arsizio) solo al 12° posto, e ben 5 (Monza, Varese, Bergamo, Brescia e Como) in coda, negli ultimi 20 posti su 68. Nei primi 10 posti della graduatoria regionale si collocano Comuni con una popolazione tra i 21 mila abitanti di Cassano Magnago (leader assoluta) e i 47 mila di Cologno Monzese (settima). E nei primi 15 posti figurano solo 4 dei 24 Comuni con più di 40 mila abitanti.

Insomma dal Rapporto si ricava che in generale è più probabile incontrare condizioni di qualità nei centri medio-piccoli (da 20 a 70 mila abitanti), che in quelli medio-grandi e grandi (oltre i 70 mila abitanti). Si tratta di un’analisi inedita per l’Italia, sulla quale finora non esistevano elementi scientifici a supporto.