Rapporto 2015 Almalaurea: valore della laurea sulla condizione occupazionale

Il Rapporto 2015 di AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati documenta timidi segnali di ripresa. Secondo il professor Francesco Ferrante, componente del Comitato scientifico di AlmaLaurea, essi non cancellano però i pesanti effetti della recessione sui giovani laureati. “Lo scenario presente e futuro, nonostante i miglioramenti registrati, resta estremamente incerto. In un contesto del genere, oltre ad un’efficace politica di orientamento, occorre pertanto che il sistema Paese torni a investire in un settore così strategico come quello dell’istruzione”, precisa Andrea Cammelli, Fondatore e Direttore di AlmaLaurea.

L’analisi ha coinvolto oltre 240 mila laureati di primo livello, oltre 180 mila laureati magistrali di 65 università italiane, delle 72 aderenti al Consorzio e oltre 57 mila magistrali a ciclo unico degli anni 2013, 2011 e 2009, intervistati rispettivamente a uno, tre e cinque anni.

I dati confermano, nonostante i miglioramenti registrati, il permanere del ritardo storico del nostro Paese per quota di laureati sia per la fascia d’età 55-64 anni sia per quella 25-34 anni. Desta preoccupazione il ritardo nei livelli di scolarizzazione che riguarda anche il possesso del diploma di scuola secondaria e si riflette significativamente sui livelli di istruzione della classe dirigente italiana. I dati Eurostat segnalano, ad esempio, che nel 2013 ben il 28% degli occupati italiani classificati come manager aveva completato al massimo la scuola dell’obbligo, contro il 10% della media europea a 27 Paesi. Di contro, sempre nel 2013, la quota di manager italiani laureati era meno della metà della media europea: i manager laureati in Europa (a 27 Paesi) erano il 54%, mentre in Italia la percentuale risulta pari al 25%.

Le risultanze dell’indagine testimoniano la priorità di investire sul rafforzamento della dimensione conoscitiva del sistema universitario per facilitare scelte consapevoli dei giovani correlate anche alle richieste dei settori lavorativi. I dati di Almalaurea confermano che la laurea in ingegneria vanta un alto tasso di occupazione a differenza di fisica che offre possibilità solo nell’ambito universitario. Lo stesso dicasi per la laurea in lettere che offre tassi di occupazione in crescita mentre la laurea in legge offre poche possibilità occupazionali.

L’intera documentazione è consultabile sul sito di AlmaLaurea: www.almalaurea.it.