Rampini: Grazie, Occidente! Contro la cultura woke, che invece lo rinnega

È ora che qualcuno lo dica: Grazie, Occidente!. Ma sono due parole che non incontrerete altrove. Tutto il bene che abbiamo fatto, a noi stessi e agli altri, è il supremo tabù di questa epoca. Nelle scuole non si insegna più la storia vera del progresso, che è nato a casa nostra e dove ha avuto un ruolo anche l’Italia. Invece nelle piazze e nella cultura contemporanea siamo sotto un processo permanente. È ora di ribellarsi, in nome della verità. Cinesi o indiani, brasiliani o africani, il mondo è popolato da miliardi di persone che devono la loro stessa esistenza… a noi”.

È la tesi principale svolta da Federico Rampini nel volume, di oltre 300 pagine, che illustra dettagliatamente quanto il mondo intero abbia beneficiato dei risultati conseguiti dai progressi realizzati dall’Europa in particolare, e più ampiamente dal cosiddetto Occidente (che comprende gli USA e gli altri Paesi retti da sistemi liberaldemocratici), in campo scientifico, medico, tecnologico. Ciò è avvenuto “perché l’Occidente ha esportato progresso” (F.R., Grazie, Occidente! Mondadori, 2024).

Eppure, nota Rampini, che ha la doppia cittadinanza, italiana e americana (dal 2014), e risiede abitualmente negli USA, “viviamo in un’epoca in cui pronunciare queste verità è scandaloso, è proibito. Il conformismo dominante impone una versione bugiarda della storia, in cui la ‘razza bianca’, europea o nordamericana, ha seminato solo distruzione, oppressione, sofferenze”. Un conformismo che ha dato luogo alla cosiddetta Culture Cancel e all’ideologia woke, che negli USA ha condotto agli eccessi della Critical Race Theory, alla censura dei classici da Omero a Ovidio a Shakespeare, a politiche dell’inclusione che hanno privilegiato ogni tipo di minoranza (neri, ispanici, transgender, LGBTQ+, in una prima fase donne) a scapito dei meritevoli. Eccessi che hanno condotto a reazioni di segno contrario, di cui ha certamente beneficiato Donald Trump nelle recenti elezioni presidenziali.

Ma la criminalizzazione dell’Occidente e della sua storia è radicalmente sbagliata, secondo Rampini, ed è urgente ristabilire la verità, a partire da ciò che si insegna a scuola, dove “non si insegna più la storia vera del progresso, che è dell’Occidente nato a casa nostra e dove ha avuto un ruolo anche l’Italia”. Ma è giunta ora di ribellarsi: “Una lezione di onestà storica è urgente per le nuove generazioni, aiuta a ricostruire la nostra autostima e a vedere il futuro con più fiducia.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA