Quirinale: ecco i 30 giovani ‘Alfieri della Repubblica’ che in pandemia si sono distinti per il loro impegno sociale

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito 30 Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica” a giovani che nel 2021 si sono distinti per l’uso consapevole e virtuoso degli strumenti tecnologici e dei social network, anche in relazione ai problemi posti dalla pandemia. I casi scelti sono emblematici di comportamenti da incoraggiare, componendo un mosaico di virtù civiche espresse dai giovani durante questo lungo e difficile periodo.

Accanto ai 30 Attestati d’onore sono state assegnate anche tre targhe per azioni collettive in ambito di agricoltura sostenibile, di comunicazione digitale e di impegno in un’impresa sociale in un carcere minorile. Il riconoscimento a quanti, nel 2021 con la pandemia, si sono distinti per l’uso consapevole e virtuoso della tecnologia e dei social network. Ecco l’elenco e le motivazioni dei nuovi insigniti dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella con gli attestati di Alfiere della Repubblica.

Giovanni Buttafava – Per il generoso impegno volontario profuso durante i periodi di lockdown in aiuto di quanti si trovavano in maggiore difficoltà, in particolare delle persone anziane e con difficoltà di movimento.

Tommaso Capuano – Per il suo servizio di volontariato a favore dei bambini e delle persone più deboli. Per la testimonianza dei valori di solidarietà e accoglienza, anche attraverso video e canali social.

Andrea Centonze – Per l’impegno sociale e la testimonianza di solidarietà che ha offerto nelle sue diverse attività. Nel liceo che frequenta ha proposto un corso sul volontariato e ora la sua idea è diventata un progetto concreto.

Lorenzo Cerutti – Per aver aiutato le persone anziane, con minore dimestichezza nell’uso dei mezzi informatici, a utilizzare le piattaforme per la prenotazione dei vaccini. Anche grazie a questa alleanza tra giovani e anziani, il nostro Paese è riuscito ad alzare il livello di protezione dal virus.

Maria Ester Contrera – Per la forza mostrata nel reagire alle avversità di una malattia rara, conseguendo la maturità nonostante i molti impedimenti e trasmettendo, con la sua passione, fiducia e speranza tra gli amici e i compagni di classe.

Alessio Cozzolino – Per l’impegno e la competenza con cui affronta i grandi temi ambientali e il loro riflesso sulla coesione e la giustizia sociale. La sua attività di giornalista è diventata sempre più intensa negli anni del liceo, e ora è riconosciuta e apprezzata a livello di importanti testate nazionali.

Francesco D’Antonangelo e Davide Pietricola – Per aver dato, insieme, una prova di integrazione e di amicizia. L’impegno generoso nel giornalino della scuola è diventato motivo di crescita per entrambi, e anche testimonianza positiva per i compagni e per i docenti.  

Daniele De Angeli – Per l’aiuto offerto nella scuola e anche all’interno della famiglia nei momenti più duri della pandemia. Grazie al suo impegno, i cugini più piccoli sono riusciti a seguire la didattica a distanza nonostante l’assenza da casa dei genitori che, da infermieri, erano impegnati in turni estenuanti nel reparto Covid dell’ospedale.  

Pamela Di Carlo – Per il senso di solidarietà con cui trasmette ai più giovani le esperienze e i valori acquisiti nella comunità in cui ha vissuto. Ora, nel Care Leavers network, in cui si è formata, è diventata una volontaria attiva e preziosa.

Gennaro Dragone – Per la tenacia e l’impegno civico con i quali si fa portavoce, nel suo quartiere, del progetto di “comunità energetica e solidale”, finalizzato a produrre e condividere energia pulita. Nonostante la giovanissima età è diventato un motivatore ascoltato dagli adulti, e quindi uno degli artefici del progetto.  

Miriam El Ouazani – Per l’impegno con cui si dedica alla crescita dei ragazzi “fuori famiglia”. È diventata maggiorenne in una comunità di care leavers, dove è stata esempio di generosità e attenzione per i piccoli, e ora affronta pubblicamente il tema dell’affido, così problematico, quando questi ragazzi giungono alla maggiore età.

Giulia Galieti – Per aver ideato e realizzato un video originale, a sostegno della vaccinazione anti Covid, quando ancora la campagna era in fase di avvio e incerte erano le percentuali di adesione tra i giovani, come nella popolazione più adulta.

Giorgia Greco – Per aver affrontato con coraggio le conseguenze di un intervento chirurgico molto invasivo, e per essere riuscita a tornare a ballare, coronando una passione coltivata fin da bambina. La sua tenacia è ora un esempio che si accompagna al sorriso e alla gentilezza.

Aya Jedidi – Per aver aiutato e favorito l’integrazione di una compagna di classe proveniente dal Marocco e priva della conoscenza della lingua italiana. Lei, che parla sia l’italiano che l’arabo, si è fatta “ponte” per gli insegnanti e per gli altri compagni. Sempre con grande disponibilità e cortesia.

Rebecca Lucchesi – Per l’energia e la creatività con cui svolge il suo servizio di volontariato, essendo diventata un punto di riferimento per un gruppo di giovani e per l’intero comitato della Croce Rossa. Le sue abilità informatiche le hanno anche permesso di innovare la comunicazione e quindi di coinvolgere maggiormente l’intera comunità di riferimento.

Alessio Manfredi Selvaggi – Per la testimonianza, offerta anche attraverso testi scritti, sul valore irrinunciabile e positivo delle diversità. Grazie alle sue abilità al computer ha anche aiutato a cogliere aspetti positivi nella didattica a distanza.  

Federica Mauro – Per aver scoperto che la pittura può essere più forte della sua condizione di difficoltà. Così i settecento anni dalla morte di Dante sono diventati occasione per manifestare una potenzialità espressiva, altrimenti nascosta.

Michelangelo Melchiorri – Per il generoso impegno di volontario in diversi ambiti della vita sociale. Sostegno ai più deboli durante le fasi più acute della pandemia, protezione civile, pronto soccorso, attenzione ai bambini: l’altruismo rende più forte una comunità.

Matteo e Simone Mrissa – Per essere diventati, insieme, esempio di generosità e impegno in favore della comunità durante la pandemia, e anche oltre le fasi più acute dell’emergenza. Una prova ulteriore che il volontariato arricchisce il patrimonio comune proprio perché tende la mano a chi si trova nel bisogno.

Betsalot Dereje Negatu – Per aver conquistato una borsa di studio, grazie al suo impegno nell’integrazione, e averne poi diviso il valore economico con un’amica che vive le sue stesse difficoltà ed è animata dalle stesse speranze.

Benedetta Petrongari – Per l’amicizia semplice e spontanea con cui ha aiutato un compagno di classe affetto da disturbi nell’interazione sociale. Il suo supporto generoso, dentro e fuori la scuola, è diventato un ponte che ha spezzato l’isolamento.

Andrea Pigato – Per il talento mostrato nella giocoleria e per aver dimostrato come una malattia può essere trasformata in un’occasione per crescere e per esprimere la propria personalità. La giocoleria è anche una pratica coinvolgente, che può servire all’amicizia e alla socialità.

Silvia Pomella – Per aver affrontato la difficoltà psicologica con tanta voglia di superarla, per averne parlato apertamente con amici e compagni di classe, per aver trasferito la sua carica di energia in azioni di cittadinanza attiva sui temi dell’ambiente e dei diritti delle persone.

Luca Ragosa – Per avere, senza esitazione, tratto in salvo un amico, impedendogli di compiere un gesto definitivo.

Esmeralda Serranò – Per l’impegno profuso durante il lockdown a favore di bambini e ragazzi più piccoli, attraverso un sostegno nelle lezioni a distanza e l’ideazione di giochi e attività ricreative.

Francesco Tortora – Per l’impegno ed il sostegno alla popolazione nel periodo di pandemia, e in particolare per l’aiuto fornito alle persone anziane nelle prenotazioni dei vaccini anti Covid e nelle procedure per il rilascio del Green pass.

Aurora Vannucci – Per aver interpretato, con la scrittura, i problemi e le speranze dei ragazzi della sua età. Ha intenzione di continuare a coltivare la sua passione per il racconto e il romanzo, per ora rivolti al pubblico più giovane.  

Chiara Vecchi – Per l’impegno nella scrittura che consente di esprimersi immaginando mondi lontani: con la letteratura nessun luogo è irraggiungibile.

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