Quel pasticciaccio dei precari
Se l’ex ministro De Mauro avesse voluto fare uno sgarbo al suo successore (ma c’è da escludere che fosse nelle sue intenzioni), non avrebbe potuto trovare di meglio della faccenda dei precari con nomine sospese in attesa della decisione del Consiglio di Stato, prevista per il 13 luglio.
Secondo indiscrezioni raccolte dai sindacati della scuola, il nuovo ministro si accingerebbe a varare un decreto legge per risolvere l’intricato problema nel senso indicato dalle sentenze dei TAR, cioè annullando il contestato regolamento ministeriale delle fasce.
Ciò significherebbe rivedere tutte le graduatorie e le nomine in ruolo già effettuate.
Sarebbe una scelta di legittimità, non una soluzione politica. Per questo i sindacati hanno già dichiarato guerra all’ipotetico decreto che andrebbe in direzione esattamente contraria a quanto da loro già richiesto al ministro De Mauro, cioè un decreto di sanatoria.
La questione riguarda migliaia di persone, incluse o escluse a seconda della scelta che verrà decisa.
Ma, oltre al merito della soluzione del “pasticciaccio”, la vicenda si presta anche a misurare le forze in campo: da una parte i sindacati della scuola, da sempre molto coinvolti nelle scelte del ministero dell’istruzione, che vogliono far sentire il loro peso anche in questa circostanza, e dall’altra il nuovo ministro che potrebbe essere tentata dal desiderio di affrancarsi da alcuni scomodi compagni di viaggio o, quanto meno, di dare un primo segnale di decisionismo
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