Tuttoscuola: Non solo statale

Quel paradosso dell’Agesc…

Non è la prima volta che Roberto Gontero, presidente dell’AGeSC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche), richiama l’attenzione della politica e dei politici sulla condizione di grave sofferenza economica nella quale versa la maggior parte delle scuole paritarie.

Questa volta, forse per esorcizzare il timore che le nuove proposte governative di revisione della spesa pubblica derivanti dalla ‘spending review’ finiscano per intaccare anche il finanziamento di circa 500 milioni che va attualmente alle scuole paritarie, il presidente di AGeSC gioca d’anticipo, chiedendo non solo che non vegano fatti tagli a tale importo ma che anzi esso venga aumentato… nell’interesse di chi vuole diminuire la spesa pubblica.

Non si tratterebbe di una “irragionevole richiesta di finanziamenti in un momento di gravi difficoltà economiche”, ma anzi, “paradossalmente”, di un modo per “richiamare l’attenzione sui rischi economici che lo Stato corre in caso di smantellamento del sistema scolastico paritario”.

Il ragionamento non è nuovo: “Se si costringeranno le scuole non statali a chiudere – nelle condizioni attuali è un fatto quasi inevitabile perché molte sono già in una situazione economica di grave precarietà e i tagli previsti per il 2013 dimezzeranno i finanziamenti pubblici – lo Stato si troverà a spendere 6 miliardi di euro rispetto ai 500 milioni con cui oggi finanzia la scuola paritaria”.

Una argomentazione, ripetiamo, già proposta in passato, e non solo dall’AGeSC, ma che nel momento in cui lo Stato italiano si trova a dover dimostrare a Bruxelles e ai mercati la serietà del suo impegno a diminuire la spesa e il debito pubblico fa sembrare il ‘paradosso’ di Gontero – se si spende di più (per la scuola paritaria) si risparmia di più – un po’ meno paradossale e un po’ più allettante per chi dovrà far tornare i conti pubblici del nostro Paese.

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