
Quel grido di dolore delle paritarie che scompaiono
La recente legge 89/2016 di conversione del DL 42/2016 ha previsto un finanziamento annuale di 12,2 milioni di euro a favore delle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità: “A decorrere dall’anno 2017, è corrisposto un contributo alle scuole paritarie di cui alla legge 10 marzo 2000, n. 62, in proporzione agli alunni con disabilità frequentanti, nel limite di spesa di 12,2 milioni di euro annui”.
Si tratta indubbiamente di una boccata d’ossigeno che, però, potrebbe non essere sufficiente per fermare il lento declino che sta investendo la scuola paritaria italiana. Complice indubbiamente la crisi economica, le scuole paritarie sono sempre più in difficoltà: calano gli iscritti, chiudono le scuole.
Nelle ultime settimane alcune associazioni del settore hanno lanciato l’ennesimo grido d’allarme. La Fism, la Federazione delle Scuole materne, nel comunicare una pesante flessione del numero d’iscritti nelle scuole paritarie degli ultimi anni, ha denunciato anche quella che ritiene essere una privilegiata attenzione della Buona Scuola verso le istituzioni statali. È di pochi giorni fa anche l’invio di una diffida della stessa Fism al Miur “affinché venga emanato il Decreto ministeriale per il riparto dei fondi nazionali per l’anno scolastico 2015/2016. “La Legge di Stabilità è stata ormai approvata da più di cinque mesi e risulta ormai intollerabile il ritardo con cui il Ministero affronta la questione della redazione del Decreto“.
Un’altra associazione, l’Agesc dei genitori cattolici, pochi giorni fa è scesa in campo a fianco di alcune diocesi coinvolte in un contenzioso per l’IMU degli edifici scolastici.
Le denunce, le diffide e le prese di posizione sono segni inequivocabili della difficoltà del sistema nel disporre delle risorse finanziare necessarie per la sua sopravvivenza.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via