Quei contrasti in famiglia al Ministero dell’Istruzione

I due sottosegretari all’istruzione che affiancano il ministro Bianchi, espressione dei due partiti che componevano il primo governo Conte e diventati acerrimi avversari nel secondo, mantengono posizioni opposte in materia di reclutamento. Floridia (M5S) si spende per scegliere secondo il merito, Sasso (Lega) per valorizzare l’esperienza professionale. Sono posizioni diverse ma non inconciliabili, se ricondotte a una strategia comune che metta sempre al centro l’apprendimento degli studenti. 

Fisicamente i due sottosegretari sono collocati al secondo piano del ministero di viale Trastevere, separati da una ventina di metri a ridosso degli uffici del ministro.

Bon ton istituzionale vorrebbe che le divergenze di opinioni non trapelino all’esterno, mettendo soprattutto in imbarazzo il Ministro.

Invece, dopo lo scontro di domenica 25 aprile a colpi di dichiarazioni, il sottosegretario Sasso – forse primo caso nella storia di questo ministero – ha preferito uscire con un comunicato che ha tutte le parvenze di una dichiarazione di guerra.

Alla collega Floridia, che si strugge di nostalgia per l’ex ministra Azzolina – dichiara Sasso – ricordo che se il mandato di quest’ultima fosse stato costellato da successi non sarebbe stata silurata dallo stesso Movimento 5 Stelle. Se volgiamo la testa all’indietro vediamo soprattutto sprechi e perdite di tempo, acquisti bizzarri e questioni come il tracciamento o le classi pollaio nemmeno lontanamente affrontate”.

Stavolta, almeno, – continua il sottosegretario leghista – le risorse per la scuola saranno realmente destinate alla realizzazione di nuovi istituti, all’ampliamento dell’offerta formativa, allo sviluppo di un’istruzione sempre più inclusiva e solidale”.

Senza dimenticare – ha concluso Sasso che l’attuale Esecutivo ha portato alla vaccinazione di gran parte dei docenti, mentre il Conte-bis era soprattutto concentrato a provare a mettere insieme maggioranze raccogliticce in Parlamento per tirare a campare”.

Floridia raccoglierà il guanto di sfida oppure il ministro imporrà, se non una pubblica conciliazione, almeno uno stop al duello?

E’ probabile che anche dalle parti di palazzo Chigi osservino con attenzione (e preoccupazione).