Quei 165 mila ragazzi che mancano all’esame di Stato

Gli studenti di istituti statali che si presentano all’esame di Stato sono circa 394 mila, ai quali vanno aggiunti alcune decine di migliaia di iscritti ad istituti paritari ed altri candidati esterni che si presentano come privatisti.

Ma sarebbero dovuti essere molti di più. Infatti, i 394 mila che da mercoledì 18 affrontano la prima prova, cinque anni fa erano partiti – in prima superiore – in 557 mila. Ne mancano all’appello oltre 163 mila, quasi il 30%.

Vicende diverse, ripetenze, abbandoni oppure passaggio ad istituti privati hanno segnato la sorte di tre ragazzi su dieci di quei 557.239 che si erano iscritti alle prime classi nell’anno scolastico 1998-99.

Un 30% di “dispersi” che comunque non tiene conto di altri ragazzi di quel lontano 98-99 persi per ripetenze e sostituiti da ripetenti raccolti per strada che hanno consentito comunque di portare all’esame di Stato appunto 394 mila ragazzi degli istituti statali.

In valore assoluto sono stati i tecnici a far registrare nel quinquennio il più alto numero di dispersioni: più di 62 mila (pari al 29%).

In termini percentuali l’istruzione artistica e quella professionale hanno fatto segnare con il 46,4% e il 43% i tassi di decremento più elevati, corrispondenti rispettivamente a 10.489 ragazzi in meno nell’artistica e 55.075 in meno nella professionale (che rappresentava il 23% del totale degli iscritti al primo anno delle superiori nel 98/99, ma solo il 18% dei diplomati cinque anni più tardi).

Più contenuta la dispersione dell’istruzione classica, scientifica e magistrale che, con più di 35 mila dispersi, ha fatto segnare in cinque anni un decremento di quasi il 19%.