Quasi il 6% degli studenti ai nuovi licei linguistici

I dati degli iscritti alle scuole secondarie superiori degli scorsi anni nascondevano la reale situazione delle scelte dei ragazzi, a causa della frammentazione delle presenze nelle centinaia di corsi sperimentali esistenti.

Con le confluenze previste dalla riforma si è fatta chiarezza e il Miur quest’anno ha potuto pubblicare, appunto, i dati di iscritti secondo i nuovi indirizzi previsti dalla riforma.

Per la prima volta sono stati registrati due tipi di istituto non previsti dagli ordinamenti precedenti, i licei linguistici e i licei musicali e coreutici.

Questi ultimi, autorizzati con il contagocce dal ministero, hanno fatto registrare 1.226 iscritti (lo 0,2% del totale), ma nei prossimi anni dovrebbero trovare adeguato assestamento e decollare anche in termini quantitativi, estendendosi gradualmente a tutti i territori.

Ben diversa è risultata la situazione dei licei linguistici, assenti formalmente fino allo scorso tra le tipologie delle istituzioni statali, ma di fatto presenti con numerosi corsi all’interno di quasi tutti gli istituti tradizionali, con una rilevante presenza negli ex-istituti magistrali (ora licei delle scienze umane).

Alle prime classi dei nuovi licei linguistici sono risultati iscritti 33.779 studenti, pari al 5,7% del totale, una quantità superiore agli iscritti (22.815) al primo anno dei nuovi licei artistici che hanno unificato i vecchi licei artistici con i vecchi istituti d’arte e che, comunque, hanno avuto un lieve incremento di iscrizioni (1.090 unità, pari ad un + 0,2%).